Sacra natura: montagne verdi, campi coltivati, un unico pianeta

La mostra è visitabile negli spazi dell’antico Convento francescano di Campo Lomaso
Inaugurata negli spazi dell’antico Convento francescano di Campo Lomaso, “Sacra natura. Montagne verdi, campi coltivati, un unico pianeta” è una mostra che onora la natura. L’esposizione, allestita all’interno degli spazi situati al piano terra dell’ex Convento francescano di Campo, nel comune di Comano Terme, propone un viaggio di conoscenza che si estende dalle “montagne verdi” – dal nome della mostra dello scorso anno, di cui questa costituisce una naturale estensione - ai campi coltivati, quindi allo spazio antropizzato, allargando lo sguardo dal Trentino alla Terra, il Pianeta azzurro che ospita la vita. Un elogio al valore collettivo delle molteplici connessioni che determinano il paesaggio e la sua fisionomia, quindi, quello promosso dal Parco Naturale Adamello Brenta e dall’APT Terme di Comano Dolomiti di Brenta, ora confluita nella nuova APT Garda Dolomiti, assieme al Comune di Comano Terme, all’Ecomuseo della Judicaria, al Ceis, al Mab-Riserva di Biosfera Alpi Ledrensi e Judicaria. La mostra, visitabile fino a 15 settembre, racconta il paesaggio compreso nel territorio del Parco Naturale Adamello Brenta e nelle conche vallive delle Giudicarie esteriori, frutto della complessa interazione fra uomo e ambiente, ovvero di una governance antica, iscritta negli Statuti, nelle Carte di regola, nella incessante cooperazione fra le comunità. Nelle sezioni curate dal Parco si parla in particolare degli aspetti relativi alla flora, alla fauna e alla geologia. Nel chiostro del Convento viene inoltre sviluppato il tema, estremamente attuale e urgente, del cambiamento climatico. All’inaugurazione sono intervenuti Fabio Zambotti, sindaco del Comune di Comano Terme, Walter Ferrazza, presidente del Parco Naturale Adamello Brenta, Susanna Serafini, consigliera dell’APT Garda Dolomiti; Carmela Bresciani, presidente dell’Ecomuseo della Judicaria, e Mario Tonina, vicepresidente e assessore all’ambiente della Provincia autonoma di Trento.

“Facciamo rivivere uno spazio, antico, uno spazio un tempo abitato dal ‘sacro’, quel sacro che aiuta a ricongiungerci con la Natura – ha detto il presidente del Parco Ferrazza – che alimenta, trasforma e rinnova il benessere nell’uomo. L’esperienza di un viaggio silenzioso e lento che parte dalle ricchezze del nostro territorio, per esplorare anche il ruolo delle attività umane che vi si svolgono. Lo scopo di una realtà come quella del Parco Adamello Brenta è anche questo: accrescere la conoscenza, stimolare la discussione, gettare un ponte fra passato e presente garantendo e promuovendo, nel pieno rispetto dei principi istitutivi, la valorizzazione e la conservazione anche della cultura identitaria”.

“Ritroviamo in questa iniziativa spunti e visioni che, ad inizio legislatura, sono stati al centro degli Stati generali della montagna, che si sono conclusi proprio a Comano. – ha sottolineato a sua volta il vicepresidente della provincia Tonina – La sintesi che possiamo trarne è una sola: la risposta ai problemi della convivenza fra uomo e natura si chiama sostenibilità. La Strategia provinciale per lo sviluppo sostenibile 2030, che la Provincia autonoma sta approvando, al termine di un lungo percorso di condivisione, tocca ognuno di questi temi, dall’acqua alla biodiversità o dall’agricoltura, indicando misure concrete da mettere in pratica nel prossimo futuro. Questa mostra ci aiuta a conoscerli, e ci illumina anche su quanto fatto già da chi ci ha preceduto: grazie a chi l’ha ideata e a chi ne trarrà spunto per la sua azione quotidiana”.

La mostra

Il percorso di visita della mostra, curata da Roberta Bonazza, parte dallo spazio esterno del chiostro, dove si racconta attraverso una serie di informazioni lo stato di salute del pianeta e prosegue nelle tre stanze interne dell'ala sinistra (ex Parlatorio, ex Cucina, ex Refettorio del Convento). dedicate all’ambiente alpino con un'istallazione multimediale e una ricca descrizione della botanica d'alta quota. Il percorso prosegue nell’ala destra del Convento con una sala dedicata al tema dei campi coltivati che caratterizzano il paesaggio delle Giudicarie esteriori.

“La mostra è un modo per avvicinare ciò che tende a sfuggire dell'inestimabile valore del paesaggio – spiega Bonazza. -  Un mondo di straordinaria densità, anche affettiva e simbolica, che nei processi di evoluzione in atto ci mette di fronte alla sfida dell'antropocene e dei cambiamenti climatici. Il percorso espositivo segna l'incontro di diversi universi ecologici, un elogio alla biodiversità, alle molteplici connessioni tra i luoghi selvatici e quelli abitati,  mettendo al centro il nostro far parte della complessità del creato, in una relazione imprescindibile, che ci chiede responsabilità.”

“Sacra natura”, che eredita parte del percorso della precedente esposizione, “Montagne Verdi”, non si limita ad esibire la bellezza della natura ma è ricca di spiegazioni scientifiche, fornite dal Parco, nonché dal Muse, dal Museo civico di Rovereto, dall’Ecomuseo della Judicaria e dal Mab. E’ ideata come un mosaico di universi, quello minerale, quello vegetale, quello animale e quello umano, esposti cercando di ricreare la stessa suggestione e lo stesso stupore che si provano scorgendo in montagna un capriolo oppure una stella alpina ma con in più la possibilità di apprenderne le caratteristiche scientifiche. Ulteriori spunti di riflessione riguardano le sfide del presente, il ruolo attivo dell’uomo, il tema della tutela attiva e dell’interdipendenza degli ecosistemi

La mostra è presidiata da un custode che accompagnerà i gruppi che, per la visita negli spazi al chiuso, non supereranno i 7 componenti. La capienza massima della struttura non supererà le 50 persone presenti contemporaneamente. I locali non occupati dalla mostra non saranno accessibili al pubblico.

“Il Convento di Campo – sottolinea l’archietto Davide Fusari - costituisce un importante patrimonio per le Giudicarie esteriori. Per secoli i Frati francescani sono stati un riferimento spirituale, culturale e sociale per il territorio e gli abitanti. Recentemente un percorso partecipativo ne ha immaginato una nuova vita che metta al centro il suo essere un valore per la comunità allargata capace di reinterpretare oggi i principi che lo hanno animato nel tempo”. La riapertura dell’ex-Convento è stata promossa dal Comune di Comano Terme con la collaborazione dell'Ecomuseo della Judicaria. Il primo obiettivo è stato quello di far rivivere il piano terra, caratterizzato dal suggestivo chiostro e da un ampio spazio aperto di cui si è cominciata la riqualificazione con la realizzazione di orti sociali e di una installazione. In questo contesto, la mostra “Sacra natura” abita gli spazi del Convento interpretandoli con il suo allestimento e offrendo un ricco contributo alla rilettura del rapporto tra uomo e natura che, da sempre, ha animato l'identità di questo luogo.

La mostra resterà aperta dal 9 luglio al 15 settembre 2021 in orario diurno.Gli orari di apertura previsti sono 10-13, 15.30-19 (chiusa il lunedì).

Immagini a cura dell'ufficio stampa.

Immagine alt:
Torna all'inizio