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DDI_Didattica Digitale Integrata. Cos’è’?
La DDI (Didattica Digitale Integrata) è una modalità organizzativa che alterna momenti in presenza e momenti online. Si è resa necessaria, in questo momento, per affrontare il distanziamento e contemporaneamente evitare l’eccessiva presenza degli studenti negli edifici e sui mezzi di trasporto. A differenza della DaD, dove la comunicazione didattica avviene esclusivamente a distanza, con la DDI gli studenti sono parzialmente impegnati su piattaforme digitali e parzialmente a scuola, a contatto di docenti e compagni. La DDI viene quindi incontro da una parte alla necessità di socializzare e dall’altra a quella di mantenere il distanziamento durante l’emergenza Covid-19. Le scuole possono, in tal modo, organizzare una presenza ridotta, circa il 50% dell’utenza. Viene utilizzata prevalentemente nelle scuole secondarie di secondo grado, in quanto si assume che gli studenti siano dotati di più autonomia nell’organizzare lo studio individuale, ma può essere estesa anche agli altri livelli di scuola e costituire un modello di ambiente di apprendimento innovativo. La DDI non è solo uno strumento “necessario” a cui ricorrere in tempi critici, ma offre la possibilità di aumentare le risorse e di utilizzare linguaggi multimediali, flessibili a cui sono associate metodologie innovative, in linea con le modalità di apprendimento dei giovani. Se la DDI può essere associata al “blended” e “hybrid learning” in relazione a dove avviene la lezione, da una prospettiva metodologica si tende a superare la cesura online/presenza con il termine “onlife”* neologismo coniato da Floridi nel 2013 per indicare la condizione umana nell’era del digitale. Si indica così un modo di vivere dove non vi sono più barriere tra fra reale e virtuale, non si coglie più la differenza tra le azioni svolte “online” e “offline”. Onlife quindi, è una nuova dimensione della nostra vita in cui il reale si sposta nel virtuale e il virtuale diventa reale, e dove le persone comunicano, fanno esperienze e apprendono. Si tratta di una condizione umana determinata dalla presenza massiccia delle tecnologie dell’informazione e comunicazione a cui ci stiamo gradualmente abituando e nella quale la rete informazionale influenza lo sviluppo umano, la percezione del sé, determinando nuove relazioni tra uomo, macchina e natura. L’uso delle ICT a scuola offre nuove soluzioni metodologiche, possibilità di innovare la comunicazione didattica e l’opportunità di praticare nuove modalità educative. Alcune metodologie innovative, in cui si utilizzano in modo integrato ambienti virtuali e ambienti “reali”, sono ad esempio la “Flipped classroom”, gli EAS (Episodi di apprendimento situato), il TEAL ( Technology Enhanced Active Learning **) proposti da Avanguardie Educative di Indire in cui si coniugano lezione frontale, laboratori, simulazioni e lavoro collaborativo.
*Floridi, L. (2015). The onlife manifesto: Being human in a hyperconnected era (p. 264). Springer Nature.
Link
Didattica digitale integrata nelle istituzioni scolastiche e formative del Trentino a. s. 2020/2021
Linee di indirizzo nel caso di situazione di massima emergenza Del n. 1298 del 28/08/2020
I documenti del Ministero: Rientriamo a scuola!
a.s. 2020/2021
DAD_didattica a distanza, che cos'è?
Con il termine di didattica a distanza si indica un percorso educativo mediato dal computer e da Internet in cui il docente organizza le attività in un percorso online a cui gli studenti accedono in modo autonomo, in tempi e spazi personali. I contenuti proposti devono offrire la possibilità di svolgere quelle attività cognitive funzionali all’apprendere: riflettere, rielaborare, sintetizzare e analizzare. Il grado di interattività e la richiesta di compiti collaborativi rendono attivi e partecipativi gli studenti. La videoconferenza, largamente utilizzata in questo periodo, è una delle modalità per entrare in contatto con gli studenti, accanto ad altri strumenti sincroni e asincroni, disponibili nelle varie piattaforme. Si tratta di organizzare un curricolo leggero, impostato sugli assi fondanti della disciplina e articolato in moduli, lezioni collegate tra loro, ma che abbiano una consistenza propria e in cui l’apprendimento sia evidente e che diano allo studente la percezione dei progressi fatti. Le spiegazioni e i punti nodali di un argomento devono essere sempre accessibili allo studente in modo che possa rivedere un argomento o anticipare quello che si farà. Per questo è importante fornire una repository con i materiali video, audio, grafici, foto e da leggere degli argomenti svolti. Il punto fondamentale è quello di dare la possibilità non più quindi un tempo uguale per tutti, ma tempi diversi per ciascuno, nel rispetto della nostro essere diversi.
Approfondimenti
The school must go on: le sfide della didattica a distanza
Intervista a Gabriele Benassi, docente Docente di Italiano presso le scuole Pepoli di Bologna e consulente della Viceministra all’Istruzione Anna Ascani, Benassi. acconta la situazione dall’ampia prospettiva ministeriale.
Didattica a distanza: aspetti comunicativi e relazionali
Webinar eTwinning
Relatore: Maria Ranieri, Università di Firenze
Come cambiano i tempi di apprendimento?
Ambienti di apprendimento
Come è evidente la lezione veicolata a distanza ha una strutturazione diversa con tempi più brevi e modalità di interazione diversi. I tempi di attenzione e la concentrazione richiesta sono più intensi e quindi la prima “raccomandazione” è quella di non riprodurre lo schema di progettazione della lezione in classe con quella online, lo stesso vale per l’orario, non si può pensare di far rimanere i ragazzi davanti ad uno schermo un’intera mattinata. La videolezione deve essere più breve (tra il 30 e 40 per cento della lezione in classe). L’attenzione dopo pochi minuti cala e quindi bisogna tenerne conto organizzando la lezione con una serie di micro attività in modo da variare la tipologia di impegno richiesto agli studenti. Un altro punto importante è quello è quello della necessità di dare continuità e di programmare una comunicazione puntuale, anche se breve, affinché i ragazzi non si sentano soli e possano avere un docente del consiglio di classe di riferimento.
Approfondimento
Processi di apprendimento sempre più mutevoli: gli apprendimenti mediati dalle tecnologie digitali
Webinar realizzato da eTwinning in collaborazione con Generazioni connesse.
Relatori: M. Ranieri e P. Rivoltella
Tempi della lettura: media, pensiero e accelerazione
Piercesare Rivoltella
Privacy, diritti d'autore e didattica a distanza
Privacy
Indire ha pubblicato la registrazione del webinar “Didattica a distanza e tutela della privacy. Norme, prassi e questioni aperte organizzato il 5 maggio 2020, da Indire, Fondazione Agnelli e Studio Legale EY.
Nel corso dell’incontro, gli esperti hanno toccato vari aspetti collegati all’uso delle piattaforme educative e dei prodotti digitali in termini di protezione dei dati sensibili e tutela della privacy.
- La registrazione del webinar
- Il documento: webinar, D aD e privacy
- Le indicazioni del garante della privacy
Diritti d'autore
Nell'articolo pubblicato dal Cremit si fa riferimento alla legge n. 633 del 22/04/1941 che tutela il diritto d'autore di cui il garante è la SIAE. In questa normativa si rende esplicito che, a meno che non vi sia un'autorizzazione personale dell'autore o l'opera sia tutela dell'umanità l'opera permane diritto dell'autore fino a 70 anni dopo la sua morte oppure anche permanentemente. La legge , essendo molto datata non poteva prevedere un uso relativo alla didattica a distanza. dove , anche se il docente condivide in una piattaforma l'opera poi la diffusione non può essere controllata. Il 19/03/2019 il parlamento europeo ha approvato una direttiva UE che regolarizza i diritti in rete e tiene conto dell'uso in ambito didattico. Tale norma dovrebbe essere recepita dall'Italia entro l'anno. Fino a questo momento l'unico modo per tutelare l'opera è quello del Creative Commons CC, legati alla clausola non commerciale, che possono essere utilizzati dagli insegnanti per condividere le opere create dagli studenti.
Approfondimenti e dettagli nell'articolo: Diritti d'autore e creative commons a scuola