Arma dei Carabinieri e futuro: l'unione di tradizione e innovazione e i giovani al centro del cambiamento
Nella storica Sala Depero del Palazzo della Provincia, “L’Arma, il valore della legalità e l’esperienza internazionale” è il titolo che ha guidato un dialogo ricco di visione e di concretezza sul ruolo dei Carabinieri nel mondo contemporaneo tra il Comandante Generale dell’Arma Salvatore Luongo e il giornalista de Il Tempo Roberto Arditti.
«Viviamo un’epoca di cambiamenti epocali – ha spiegato Luongo – che impongono anche a un’Istituzione secolare come la nostra di rinnovarsi, pur restando fedele ai propri valori». La legalità infatti non si garantisce più solo con la presenza fisica, ma attraverso un coinvolgimento attivo della comunità, partendo da scuole e università.
Arriviamo così al reclutamento, all’importanza di rendere l’Arma attrattiva ai giovani che saranno i Carabinieri del futuro, nonché portatori di innovazione, nuove idee, conoscenza in un’istituzione fondata nel 1814. Come? Da una parte, bisogna mettere in mostra un’organizzazione attrattiva, moderna, ma dall’altra, non si deve smettere di lavorare sui valori. “Oggi, il giovane più che mai ha bisogno di riconoscersi nei valori e nell’identità” afferma il Comandante.
E infatti, la formazione alle nuove reclute, si basa su tre pilastri: sapere, saper essere e saper fare. L’obiettivo è formare non solo operatori di sicurezza, ma cittadini consapevoli, capaci di comprendere la società in trasformazione. Strategico poi il reclutamento di giovani con competenze specifiche, anche attraverso percorsi alternativi al modello tradizionale.
Infatti, sono numerosi i fronti che richiedono di innovarsi attraverso le competenze giuste: crimini digitali, criptovalute, sfide ambientali e cybersicurezza.
E ancora, multiculturalità, specializzazione e contaminazione con la società civile sono le parole chiave del futuro. «Abbiamo bisogno di persone che parlino mandarino, arabo, e conoscano le realtà locali – ha raccontato Luongo – perché il territorio cambia, e noi dobbiamo cambiare con esso». Una sfida anche culturale, che l’Arma affronta valorizzando le proprie eccellenze ma anche promuovendo sinergie tra i Corpi.
Arditti e Luongo approdano dunque a un argomento delicato e cruciale nel mondo contemporaneo: la cooperazione tra le forze dell’ordine. Oggi, il modello italiano di sicurezza che si fonda su un coordinamento funzionale tra le forze di polizia, previsto dalla Legge 121, valorizza le competenze specifiche di ciascun corpo. Si sa che i Carabinieri operano prevalentemente nelle aree extraurbane, la Polizia di Stato nei centri urbani, mentre la Guardia di Finanza è specializzata in ambito economico-finanziario. Ognuno fa ciò per cui eccelle. Un esempio emblematico è stato la riuscita della gestione condivisa dell’emergenza seguita alla morte di Papa Francesco, affrontata durante un Giubileo particolarmente complesso con la presenza di 186 delegazioni estere.
Quando l’incontro si stava avviando alla conclusione, Luongo ha ricordato l’appuntamento con FestArma 2025, che si terrà a Roma dal 4 al 6 giugno: un’occasione per mostrare al grande pubblico come l’Arma unisca innovazione e tradizione in una visione moderna della sicurezza.
