Intelligenza naturale: la nostra pelle, la nostra mente, il confine con le macchine
Nel talk "Intelligenza naturale", ospitato al Teatro Zandonai, Ferraris ha invitato a superare la contrapposizione semplicistica tra uomo e intelligenza artificiale per costruire un confronto più consapevole. Al centro della sua riflessione c’è l’idea che l’umano risieda nella percezione corporea, nella memoria affettiva e nella capacità di errore: caratteristiche che nessun algoritmo può replicare. La pelle diventa il simbolo e il limite di questa differenza, organo vivo che distingue il pensiero incarnato dal calcolo astratto delle macchine. Ferraris ha ricordato come, negli ultimi decenni, la società abbia trasferito alle tecnologie memoria, decisioni e conoscenze senza interrogarsi abbastanza su ciò che andava perduto. Non si tratta di demonizzare l’intelligenza artificiale, ma di ridefinire un equilibrio in cui la conoscenza viva, radicata nel corpo e nella sensibilità, mantenga il suo valore irriducibile. L’intervento ha toccato anche la dimensione economica e politica dell’era digitale, dove i dati sono diventati il nuovo capitale. Il valore non risiede più soltanto nella produzione materiale, ma nella produzione e nell’uso dell’informazione. Da qui la necessità di trovare un modello di distribuzione più equo: una via alternativa sia al liberalismo americano, che concentra la ricchezza senza redistribuirla, sia al modello cinese, che centralizza il potere a discapito delle libertà individuali. Ferraris propone un possibile “comunismo digitale”, in cui i dati possano essere utilizzati senza sottrarli e i benefici generati possano essere condivisi in modo più giusto. Il suo messaggio finale è stato un invito a non inseguire macchine sempre più perfette ma a costruire un rapporto critico e consapevole con ciò che rappresentano, per non perdere la bussola umana. L’intervento non ha assunto i toni del rifiuto della tecnica, ma quelli di un richiamo a recuperare ciò che rende unica l’intelligenza naturale, affinché la tecnologia rimanga al servizio delle persone e non eroda la loro essenza.
Il WIRED Next Fest Trentino è organizzato da WIRED Italia in partnership con la Provincia autonoma di Trento – Assessorato allo sviluppo economico, lavoro, famiglia, università e ricerca - Trentino Marketing, Trentino Sviluppo, Azienda per il Turismo Rovereto, Vallagarina e Monte Baldo, Comune di Rovereto.
Lavora alla costruzione del palinsesto il Comitato scientifico presieduto dall'Head of Content di WIRED Italia, che vede la partecipazione dell’Università degli Studi di Trento, della Fondazione Bruno Kessler, della Fondazione Edmund Mach, della Fondazione Hub Innovazione Trentino, dell’Istituto provinciale per la ricerca e la sperimentazione educativa - IPRASE e del MUSE - Museo delle Scienze.
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