Un esperto esterno chiede un importo di € 70,00 più IVA al 22% più ENPAP al 2%, il contributo del 2% va calcolato sul compenso di € 70,00 o sull’importo ivato?
I lavoratori autonomi professionisti con Albo e iscritti alla rispettiva Cassa previdenziale (avvocati, commercialisti, ingegneri ecc.) hanno la facoltà di esporre in fattura, addebitandola al committente, la quota del contributo integrativo dovuto alla Cassa di appartenenza (dal 2 al 5% a seconda delle casse). Il contributo integrativo concorre a formare la base imponibile IVA, ma non deve essere assoggettato a ritenuta fiscale. Nel caso di specie il professionista presenterà la seguente fattura: importo compenso € 70,00, cassa di appartenenza 2% € 1,40 (su € 70,00), totale imponibile Iva € 71,40, iva al 22% (su € 71,40) € 15,71, totale fattura € 87,11, ritenuta d’acconto 20% (su € 70,00) € 14,00, netto a liquidare € 73,11.
Nel caso, invece, di professionisti con Albo e Cassa di previdenza ma non iscritti a quest’ultima o di professionisti senza Albo o elenco e senza Cassa di previdenza (traduttori, docenti programmatori) tali lavoratori hanno facoltà di addebitare ai propri committenti una percentuale del contributo alla Gestione separata Inps del 4% che concorre a formare la base imponibile IVA e deve essere assoggettato a ritenuta fiscale.