Gerosa: "Piccole scuole patrimonio da salvaguardare"
Ad aprire i lavori è stata l'assessore all’istruzione della Provincia autonoma di Trento, Francesca Gerosa: “Le piccole scuole sono un fiore all'occhiello del nostro sistema scolastico, oggi contiamo 54 classi in 38 plessi scolastici appartenenti a 19 istituti comprensivi: numeri che raccontano una rete viva, diffusa e radicata nelle nostre comunità. Le pluriclassi sono un modello che è parte integrante della nostra identità educativa - sono state le parole dell'assessore Gerosa -. Le piccole scuole non rappresentano un costo, ma un investimento nel futuro dei nostri territori più periferici e montani: consentire ai bambini di crescere e imparare all’interno della propria comunità è un valore aggiunto, che rafforza il senso di appartenenza e la coesione sociale. E questo lo dobbiamo grazie al lavoro straordinario di dirigenti, docenti e personale scolastico, che con creatività e dedizione sanno costruire soluzioni organizzative e proposte didattiche adatte a ogni contesto. Le piccole scuole sono la ricchezza dei nostri territori più lontani dalle città: un vero patrimonio da salvaguardare e valorizzare insieme. Per questo, continueremo a sostenerle con convinzione, come presidio educativo, culturale e sociale delle nostre comunità", ha concluso l'assessore provinciale ringraziando tutti coloro che hanno contribuito a proporre questo "momento di confronto, che ci permette di riflettere su un sistema educativo che rappresenta un valore autentico per le nostre comunità".
Dopo l'intervento dell'assessore Gerosa, Giovanni Biondi, già presidente di Indire ed ora curatore del programma scientifico di Didacta Italia ha introdotto i lavori sottolineando come le scuole rappresentino “il nucleo che rende vive le comunità”. Proprio per questo, ha spiegato, è fondamentale mantenerle attive, promuovendo nuove forme di collaborazione e di apprendimento: “Dobbiamo ragionare in termini di rete, supportare le piccole scuole nel mettersi in collegamento con gli altri istituti”. In un contesto in cui lo sviluppo tecnologico apre a nuove prospettive, "le piccole scuole possono diventare vere e proprie avanguardie della trasformazione digitale".
Infine, prima di lasciare spazio alle diverse sessioni, Alessandro Rosina, professore ordinario di demografia e statistica sociale presso la Facoltà di economia dell'Università Cattolica di Milano ha spiegato che: si sta vivendo un tempo di grandi ribaltamenti demografici: "Per secoli la popolazione rurale è stata maggioritaria, oggi invece cresce quella urbana mentre le aree interne si spopolano. La popolazione mondiale continua ad aumentare, ma nelle zone rurali è già in calo, e anche la parte più giovane dell’umanità sta diminuendo. In Europa le nascite sono ormai inferiori ai decessi: la crescita endogena si è fermata e le aree rurali — che rappresentano il 75% del territorio — sono quelle più colpite dall’invecchiamento della popolazione". Oggi la vera sfida è rendere questi territori attrattivi: "Hanno spazi, qualità della vita, ambiente e comunità coese, ma servono opportunità di lavoro, connettività e servizi per l’infanzia. Solo investendo su questi aspetti potremo ridurre le disuguaglianze e costruire territori più sostenibili, inclusivi e capaci di futuro".
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Assessore Gerosa