Alla scoperta del Nord: in partenza per le isole Svalbard gli studenti del liceo Filzi di Rovereto

Un viaggio-studio con il supporto del Cnr nei centri di ricerca della regione polare

I saluti del governatore Ugo Rossi, dell'assessora Sara Ferrari e del presidente del Cnr Massimo Inguscio

E' un viaggio certamente diverso quello che si apprestano a fare gli studenti della classe IVluc del liceo Fabio Filzi di Rovereto, in partenza dopodomani - mercoledì 20 luglio - alla volta delle isole Svalbard, arcipelago norvegese nel mare glaciale artico. Un viaggio alla scoperta di una delle frontiere della ricerca scientifica italiana e internazionale - non a caso il progetto, sostenuto anche dalla Provincia autonoma di Trento con l' Assessorato all'università e ricerca, politiche giovanili, pari opportunità, cooperazione allo sviluppo e il Dipartimento Istruzione, è stato supportato fin dalla sua ideazione dal Cnr-Consiglio nazionale delle ricerche - ma anche un viaggio autofinanziato, grazie principalmente ad una campagna di crowfunding che ha coinvolto tanti cittadini e anche numerosi sponsor privati, permettendo ai 20 partecipanti, accompagnati dai professori Matteo Cattadori e, e Domenico Fiorillo, a Federico Giglio del Cnr, di raccogliere i circa 30.000 euro necessari; le famiglie degli studenti hanno coperto circa un terzo della spesa (pari a 500 euro).
Ribattezzato "progetto Reset", il viaggio vero e proprio, con la visita alle isole Svalbard, ai centri di ricerca del Cnr e del Norvegian polar institute, ma anche ai santuari naturalistici e ai luoghi delle prime esplorazioni storiche della regione polare, durerà in tutto una decina di giorni: esso però è solo la punta dell’iceberg, avendo alle spalle un percorso formativo avviato già nel novembre 2014.
Da un lato, quindi, l'esigenza di valorizzare la tradizionale gita scolastica, trasformandola in un vero e proprio viaggio di scoperta; dall'altro la necessità di avvicinare gli studenti alla ricerca scientifica, mostrandola per ciò che molto spesso essa è, un'avventura appassionate: il viaggio degli studenti del Filzi , 18 ragazze e 2 ragazzi, si colloca all'incrocio di queste due diverse esigenze, e promette di regalare a tutti coloro che in qualche modo ne sono coinvolti grandi emozioni.
I partecipanti si sono impegnati a divulgare i risultati di questa preziosa esperienza, attraverso i social network ma anche con mostre fotografiche, partecipazione a convegni, incontri con le associazioni e la cittadinanza e quant'altro. Uno dei canali previsti riguarda realizzazione di un documentario - sostenuto anche dall'Ufficio stampa e da Format della Provincia autonoma di Trento e realizzato assieme a due filmakers trentini - che parteciperà anche al festival di cinema per ragazzi Giffoni Film Festival 2017 e, auspicabilmente, al Trentino Film Festival edizione 2017.

"Devo ringraziare di cuore chi ha organizzato questo progetto - sottolinea il governatore del Trentino Ugo Rossi, anche nelle sue vesti di responsabile  del settore istruzione - perchè mette insieme alcuni dei principali punti di forza del Trentino: la nostra scuola, innanzitutto, che si dimostra ancora una volta capace di percorrere strade nuove, con coraggio, curiosità, creatività, ma anche la nostra attenzione nei confronti della ricerca scientifica, che sosteniamo con grande convinzione, compresa quella che il Cnr svolge con la nostra Università e la Fondazione Bruno Kessler. A questo si aggiunge la capacità e lo spirito di iniziativa che gli studenti del Filzi hanno dimostrato nel raccogliere i fondi necessari per il viaggio, anziché rivolgersi semplicemente ai finanziamenti pubblici. Un bel segnale davvero, che dimostra come la scuola possa essere il luogo adatto per coltivare dei sogni, non importa quanto ambiziosi. E se lo si fa con tenacia ed intraprendenza i risultati non possono che arrivare.

Un 'buon viaggio' dal profondo del cuore - conclude Rossi - e anche un arrivederci a presto. Non vediamo l'ora di sentire dalla vostra viva voce il resoconto di questa magnifica esperienza".

"Un'intera classe, per di più in gran parte femminile - sottolinea a sua volta l'assessora provinciale alla ricerca Sara Ferrari - che si appresta a visitare i laboratori di ricerca nell'insediamento umano permanente più vicino al polo Nord: è la prima volta che accade, il che dimostra che questo è un progetto straordinario, che fa ben sperare anche sulle future scelte di questi studenti, i quali potrebbero essere i nostri ricercatori di domani. Anche così cresce l'amore per la scienza, per il sapere, e non da ultimo, vista la natura delle ricerche che si sviluppano alle Svalbard, per l'ambiente. Le ragazze non a caso sono state anche testimonial del rapporto donne-scienza in occasione dello scorso 8 marzo".

"L’avventura italiana in Artico - sottolinea a sua volta il presidente del Cnr Massimo Inguscio nell'indirizzo di saluto rivolto agli studenti trentini -si aprì proprio 90 anni fa con l’impresa del generale Umberto Nobile che, al comando del dirigibile ‘Norge’, trasvolò per primo il Polo Nord. Mi pare un bellissimo modo di celebrare questo anniversario il viaggio dei ragazzi del Liceo Filzi di Rovereto che inizia oggi: la loro missione sarà forse meno ‘avventura’, visto che oggi raggiungere quelle latitudini è sicuramente più comodo e sicuro, ma l’emozione di sorvolare gli estremi settentrionali del nostro pianeta e di viaggiare in quelle terre straordinarie resta immutata.

Saluto pertanto con grande piacere il bel progetto Reset, voluto dal professor Matteo Cattadori, ringrazio per la collaborazione offerta il Dipartimento scienze del sistema terra e tecnologie per l'ambiente del Consiglio nazionale delle ricerche, il direttore Enrico Brugnoli e il ricercatore Vito Vitale, e faccio i miei migliori auguri ai 20 liceali che vi parteciperanno e al nostro Federico Giglio che li accompagnerà. Sono soprattutto lieto del fatto che alcuni studenti avranno modo di visitare la stazione di ricerca 'Dirigibile Italia' del Cnr, presso le Isole Svalbard. Sono molti gli studi che vengono svolti presso questa base: i carotaggi nel ghiaccio ci danno informazioni sul clima del passato, ci aiutano a comprendere l’impatto dell’azione umana sul clima e a fare modelli affidabili per prevedere gli sviluppi futuri; si studiano poi le sostanze presenti nell’atmosfera, le acque, lo scioglimento dei ghiacci, le aurore e la biodiversità marina. Scoprirete un mondo scientifico affascinante e mi auguro che questa esperienza avvicini di più voi e i vostri amici e coetanei alla ricerca scientifica, che è una prospettiva di studio e di lavoro di grande fatica ma anche bellezza".

Il sito del progetto:

http://resetsvalbard.altervista.org/

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