Oggi a Rovereto il presidente Rossi ha inaugurato la nuova sede di Iprase

Al mattino ha incontrato i dirigenti scolastici del Trentino e salutato quelli andati in pensione
"Questo Ente e questo spazio costituiscono un luogo di prospettiva, noi vogliamo insegnanti sempre più preparati, per questo abbiamo fatto un investimento importante: a Iprase chiediamo di aiutarci a garantire la nostra eccellenza a scuola, perché queste persone hanno il compito di riempire di significato la parola futuro". Con queste parole il presidente della Provincia, Ugo Rossi, ha inaugurato a Rovereto la nuova sede di Iprase, l'Istituto provinciale per la ricerca e la sperimentazione educativa. Grazie a una virtuosa collaborazione fra Provincia, Comune di Rovereto e Università degli Studi di Trento, l'Istituto ha da poco trovato la sua collocazione nell'edificio delle ex Scuole Damiano Chiesa, in via Tartarotti. Una sede prestigiosa, da poco ristrutturata, che fa spazio anche al Ce.Do.P, Centro di Documentazione Pedagogica, agli uffici amministrativi, a 5 aule e alla capiente Aula Magna.
Accanto al presidente Rossi vi erano anche il sindaco Francesco Valduga, il direttore di Iprase Luciano Covi con il presidente del Comitato scientifico Mario Giacomo Dutto, la dirigente generale del Dipartimento della Conoscenza Livia Ferrario con i dirigenti Laura Pedron e Roberto Ceccato. Stamane, nella nuova sede, il governatore ha incontrato i dirigenti scolastici delle scuole del Trentino, oltre un centinaio di persone, cogliendo anche l'occasione di salutare quelli andati in pensione dal 2013 ad oggi e di lanciare un appello alla solidarietà per le popolazioni colpite dal sisma, attraverso il fondo attivato dalla Provincia insieme a soggetti pubblici e privati.

Guarda la videointervista al presidente Rossi: 

" >
 

Guarda la videointervista al direttore Covi:

" >

"Abbiamo voluto approfittare di questa inaugurazione per avere un momento di confronto con voi - ha esordito il presidente Ugo Rossi, nel rivolgersi ai tanti dirigenti presenti -, abbiamo lavorato concretamente con voi dentro la cornice della nuova legge provinciale 10/2016: non lo nascondiamo, sarebbe stato più semplice scegliere una via di conservazione dello status quo, invece noi abbiamo scelto di affidare in modo più forte le scelte e di responsabilizzare i nostri dirigenti scolastici, perché riteniamo che questa sia la strada giusta. Vogliamo che nelle nostre scuole sia possibile comunicare sempre più la parola comunità, una comunità che vogliamo sempre più autonoma". Il presidente ha poi ricordato ai dirigenti il forte investimento sulla stabilità, la innegabile qualità della scuola trentina, i tirocini che "consentono agli studenti non tanto di avere competenze spendibili immediatamente nel mondo del lavoro ma soprattutto di acquisire anche esperienza di vita sociale", nonché il tema dei poli scolastici collegato alla rivisitazione dell’offerta formativa nel solco di "valorizzare ciò che l'autonomia scolastica ha già saputo produrre e di collegare i talenti del territorio con le possibilità che vogliamo dare ai nostri ragazzi". Quindi l'inclusione: "Vi voglio dare un dato - ha aggiunto il presidente Rossi - dal 2010 ad oggi abbiamo speso il 9% in più per i bisogni educativi speciali". Infine fra gli obiettivi futuri vi è quello di coinvolgere le istituzioni culturali, museali e di ricerca: "Per cercare di strutturare dentro l’autonomia scolastica un momento visibile anche di riflessione e di approfondimento con i nostri ragazzi sulla nostra peculiare storia, che sia in una logica il più possibile innovativa e di relazioni con il resto d'Europa". 

La dirigente Ferrario ha quindi ricordato la grande opportunità di avere un presidente che è anche assessore all'istruzione: "Ci ha permesso di avere una forte attenzione sul tema della scuola e di rendere concreto questo fattore di crescita sociale e di coesione rappresentato dalle nostre scuole sul territorio". Fra i punti di attenzione sollevati dalla dirigente, la necessità di investire di più, in futuro, sulla strutturazione delle segreterie amministrative, quindi la necessità di implementare la programmazione negli ambiti. La dirigente ha anche colto l'occasione per ringraziare Damiano Previtali, dirigente del Miur, per il suo lavoro sulla valutazione dei docenti.

Al direttore di Iprase, Luciano Covi, il compito di presentare i primi risultati del test sulle competenze linguistiche effettuato lo scorso aprile. Circa 3.000 gli studenti trentini coinvolti, suddivisi in 1.121 nella scuola primaria, 1.636 nella secondaria di primo grado, 372 in quella di secondo grado e 198 nelle professionali, per 6 istituti di formazione professionale (9 classi), 12 scuole secondarie di secondo grado (20 classi) e 39 istituti comprensivi (138 classi) e un totale di 167 classi. "I risultati ci confermano che le due lingue, inglese e tedesco, hanno uno spazio proprio, senza le temute gerarchie di status, nel curriculum dello studente - ha spiegato Covi -. Comparando i dati a livello europeo, il Trentino ottiene buoni risultati nella scrittura, con circa il 63% dei nostri studenti 15enni che si posizionano sul livello B1, nella lettura i risultati sono vicini a quelli dei migliori Paesi, mentre i dati sono meno buoni nell'ascolto. In sostanza le competenze di lettura e comprensione del testo scritto, sono diffuse dalle scuole primarie al biennio delle superiori, e questo riflette un approccio all'insegnamento che mette al centro il testo scritto da leggere e comprendere. Invece è proprio sulla capacità di produzione orale, ovvero sul parlato, così come sull'abilità all'ascolto che dobbiamo lavorare. Vediamo poi che i ragazzi più grandi vanno meglio degli scolari della primaria, fatto probabilmente collegato alla loro maggiore mobilità. Il test - ha concluso Covi - sarà replicato nel 2018 e nel 2020, proprio per capire i risultati dell'applicazione del Piano trentino trilingue".

Fra le conclusioni del presidente Rossi, anche l'invito rivolto ai dirigenti a dei momenti di riflessione comune su tematiche importanti quali i piani di studio. Infine un invito forte alla solidarietà: "Senza limitare la libertà di nessuno, se nascono all'interno dei singoli enti scolastici iniziative di solidarietà, vi segnalo che abbiamo istituito un Fondo di solidarietà per finanziare gli interventi in favore delle comunità gravemente segnate dal sisma". Per alimentare il fondo di solidarietà è stato individuato il conto corrente di tesoreria della Provincia, sul quale potranno essere versate le donazioni da parte dei soggetti pubblici e privati e nel quale confluiranno anche i contributi volontari dei lavoratori e l’equivalente contributo volontario dei datori di lavoro (codice IBAN: IT 12 S 02008 01820 000003774828, causale “FONDO DI SOLIDARIETÀ TERREMOTO CENTRO ITALIA 2016”). Fra i dirigenti anche una persona originaria dell'Abruzzo che ha voluto personalmente ringraziare il presidente per l'impegno profuso dal Trentino sia durante il terremoto del 2006 che in quello di pochi giorni fa. 

Dopo l'inaugurazione ufficiale della nuova sede, il commosso ricordo dei dirigenti Franca Cavasin e di Cesare Marino Ruatti; quindi il saluto ai dirigenti scolastici andati in pensione dal 2013 ad oggi: Flavia Andreatta, Paola Barolo, Francesca Carampin, Flavio Dalvit, Clara De Boni, Paolo Goffo, Crescenzo Latino, Marina Martinelli, Romano Nesler, Gianfranco Pedrinolli, Paolo Rasera, Sandra Sandri, Linda Segata, Loris Taufer, Alberto Tomasi, e la consegna ai presenti de "l'aquilotto" di San Venceslao. "A voi - ha concluso il presidente Rossi - voglio rivolgere il ringraziamento mio personale e del popolo trentino per il vostro impegno, penso che continuerete a far parte della nostra comunità educante". (at - c.ze)

Riprese immagini e interviste a cura dell'Ufficio Stampa

Torna all'inizio