Ripartire: la scuola che sarà

Non si dovrebbe pensare alla didattica on line come ad una modalità di insegnamento unicamente limitata all'emergenza, ma ad una possibilità per espandere l'ambiente di apprendimento per quando si rientrerà in classe. L'esperienza, faticosamente acquisita, non va annullata, ma recuperata per organizzare un ambiente digitalmente aumentato che possa favorire la personalizzazione degli apprendimenti. A questo va aggiunto che al rientro la distanza imposta tra le persone costringerà a cambiare i modi di rapportarci e l'uso di strumenti che ci permettano di evitare il contatto fisico, cosa che impatterà sul nostro modo di stare insieme, di apprendere e di comunicare. Anche se non è ancora chiaro come avverrà il rientro e quali nuove norme ci attenderanno, una cosa sicura che abbiamo imparato dall'emergenza Covid-19 è che tutto può cambiare all'improvviso e che è necessario trovare velocemente soluzioni a nuovi problemi, provare sistemi nuovi e imparare dagli errori. In definitiva dovremo aver acquisito quella flessibilità che ci consente, di fronte a cambiamenti repentini, di fronteggiare situazioni critiche e di trovare nuove soluzioni. Abbiamo capito anche che la risposta ai problemi non è mai univoca, ma che spesso siamo di +fronte a molte soluzioni con diverse conseguenze che talvolta si modificheranno nel tempo e che dovremo essere in grado di individuare le alternative più efficaci e sostenibili nel contesto in cui operiamo. A tal proposito la scuola deve fornire le competenze necessarie per far fronte ad una realtà complessa e tecnologica con percorsi e ambienti di apprendimento che siano significativi per i giovani, che sia in presenza e/o a distanza . Si deve abbandonare l'idea della vecchia scuola, di un'educazione uguale per tutti, organizzata secondo principi del secolo scorso legati al concetto di insegnante come "saggio in cattedra", della riproduzione dei saperi, per abbracciare un'educazione aperta alle esigenze di ciascuno, in cui tutti abbiamo il diritto di essere diversi. Sarà da un'integrazione di strumenti e risorse online e in presenza che potremo fare un passo in avanti e creare una un ambiente collaborativo, con laboratori reali e virtuali, flessibile e personalizzabile. Questo per permettere a tutti di partecipare a questa grande avventura che è l'apprendimento. Dopo il tempo dell'esperienza, per gli insegnanti, arriva quello della riflessione e del confronto, è quindi il tempo di aprire un dialogo "permanente" su cosa funziona e cosa va meglio per costruire una scuola nuova, che necessariamente deve essere di relazione, di scambio e di opportunità per tutti.

 

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