A EDUCA: genitori e figli di fronte alla globalizzazione
Essere genitori oggi è complicatissimo. Ed essere figli è ancora più complicato. Ma le difficoltà si possono affrontare e superare se entrambe le parti, genitori e figli, riescono a costruire una relazione efficace, che consenta loro di condividere, cooperare, per progettare insieme il domani. Sul come costruire questo nuovo patto intergenerazionale si sono confrontati oggi a Educa: Johnny Dotti, pedagogista, docente all’Università Cattolica di Milano e autore di Educare è una roba seria, e Paolo Segnana, direttore della Cassa Rurale Rotaliana e Giovo e autore di Nel ventre del Pescecane e Genitori e figli di fronte alla globalizzazione, accompagnati dalla moderatrice Francesca Gennai, vicepresidente di Consolida..
Dotti e Segnana, autori di due libri in cui si rivolgono ai giovani, in un immaginario dialogo con i loro figli, sono concordi: le chiavi che possono aprire le porte di un nuovo patto intergenerazionale sono alleanza e fraternità.
“Le nostre – ha detto Segnana – sono generazioni cresciute in modo diverso. I nostri figli sono i primi a vivere senza grandi relazioni sociali, senza sogni per cui battersi, senza valori, in un mondo caratterizzato da una concorrenza molto elevata. È necessario ragionare e capire come queste due generazioni possano trovare l’alleanza necessaria per creare una prospettiva migliore. Un’alleanza tra persone ancor più che tra genitori e figli”. La società in cui viviamo, ha continuato, è orientata al consumo e ci porta a vivere in un eterno mercato in cui siamo costretti a competere gli uni contro gli altri. E lo sviluppo tecnologico ha esasperato questa situazione. “La globalizzazione gestita male – ha proseguito – ha portato a una serie di effetti devastanti, ma non per questo va condannata. Anzi, è importante comprenderla. È un fenomeno che va capito dai genitori, così come dai figli e dai nonni”.
“È necessario – ha aggiunto Dotti – partire dalla consapevolezza che siamo tutti figli, mentre oggi viviamo nell’illusione che sia possibile farsi da sé”. Questo punto di vista è per Dotti la base di partenza per costruire nuove relazioni, che vanno oltre il legame genitore-figlio. “Per stringere questo nuovo patto educativo – ha detto – bisogna partire dai diritti collettivi, accantonando quelli individuali, e ritrovare il nostro essere figli per dare vita ad una nuova fraternità”.
E all’invito di Segnana ad essere tutti responsabili, sia genitori che figli, Dotti risponde con l’invito a fermarsi, ascoltarsi e individuare i propri desideri, quei desideri che possono essere alla base della progettualità condivisa che vede genitori e figli collaborare per costruire il futuro. “Le cose importanti si fanno perché si desiderano – ha concluso Dotti. – Prima però dobbiamo rinunciare a qualcosa perché i desideri nascono dalla mancanza. È poi fondamentale unire il desidero alla responsabilità, per educare al desiderio responsabile”.