Bilancio 2023: impegno e fiducia
Il bilancio, ha aggiunto il presidente, dà risposte a famiglie e imprese, in una fase nella quale non mancano le difficoltà. Un intervento che si è arricchito grazie al dialogo in consiglio provinciale e ai contributi dei diversi consiglieri. “Il confronto è stato positivo e ha permesso di valorizzare ulteriormente la manovra, ad esempio su alcune tematiche come la cultura dell’autogoverno del Trentino e la necessità di far capire ai nostri territori e ai nostri giovani l’importanza dell’Autonomia speciale”.
Tra i diversi capitoli, Fugatti ha ricordato gli aiuti alle giovani coppie e alle famiglie e l’attenzione al tema della scuola incluso gli istituti paritari.
Complessivamente, la manovra approvata contiene misure puntuali all’interno di una strategia di sistema più ampia, per lo sviluppo del territorio, che comprende gli investimenti. Parliamo di oltre un miliardo e mezzo di euro in infrastrutture, di cui 750 milioni già investiti nel corso della legislatura, il quinquennio 2018-2023. Per quanto riguarda le opere pubbliche, il presidente ha ricordato il loro valore strategico per aumentare la competitività del nostro territorio ma al tempo stesso per innescare da subito un effetto ricaduta sull’economia, sull’occupazione e in generale sull’indotto complessivo delle varie filiere.
Confermata l’attenzione ai servizi – dalla scuola alla sanità – su tutto l’ambito provinciale.
Il lavoro di programmazione naturalmente non finisce con l’approvazione; il bilancio è infatti uno strumento flessibile e ulteriori valutazioni saranno fatte strada facendo. “Per il prossimo anno occorrerà capire – ragiona Fugatti – come andrà l’evoluzione del fronte energetico. L’auspicio è che ci sia una stabilità, ma in caso contrario siamo pronti a valutare ulteriori interventi”.
Resta un messaggio di positività destinato alla comunità in occasione delle feste. “L’augurio ai trentini – conclude il presidente della Provincia – è di un 2023 di serenità, in cui poter riabbracciare quei momenti di quotidiana ordinarietà che sono stati rari negli ultimi anni”.
