Cerimonia al Liceo Prati dedicata a Rocco Scotellaro, Gerosa: "Importante far riflettere i ragazzi su modelli diversi di futuro"
"Una cultura che vuole far ragionare i nostri ragazzi su modelli di futuro diversi dal presente è fondamentale - ha detto la vicepresidente - Voglio immaginare i ragazzi del Prati che si soffermano sulle poche parole che si leggono dietro questa scultura: "Io sono uno degli altri", perché è vero che sono passati settant'anni dalla sua morte, ma la figura di questo giovane autore è ancora attuale. È importante far capire ai ragazzi che ogni loro pensiero, ogni loro azione, anche piccola, che possa contribuire a disegnare un mondo diverso è un valore. Mettersi al servizio degli altri, approcciare la vita e la società in modo umile e semplice è una buona base di partenza".
L'evento, organizzato dalla scuola, è stato presenziato dalla dirigente scolastica del Liceo Prati Paola Baratter, che ha ricordato come Scotellaro fu studente a Trento, impegnato, sensibile e capace. Presenti anche Elisabetta Bozzarelli, vicesindaco di Trento e i tre studiosi Giuseppe Colangelo, Giovanni Kezich e Paolo Domenico Malvinni, che nei loro interventi hanno evidenziato il valore del pensiero e dell'opera di Scotellaro e sottolineato l'importanza della sua pur breve permanenza a Trento, certamente importante per la sua formazione e per l'impatto che ebbe con una cultura nuova e diversa da quella di origine. A Trento, tra l'altro, l'autore ambientò alcuni racconti. Per il suo esempio e per essere stato uno degli studenti più illustri, il Liceo Prati ha in programma anche di coinvolgere i ragazzi nella realizzazione di un'opera musicale o coreografica basata su una sua poesia.
Poeta e scrittore di romanzi e opere teatrali, Scotellaro nacque a Tricarico nel 1923 e dopo aver seguito un iter formativo in vari istituti religiosi, si trasferì a Trento nel 1940, ospite della sorella Serafina sposata con un sottufficiale dell'esercito, frequentò la seconda classe liceale al Prati e sotto la guida di G. Gozzer e B. Betta si preparò direttamente per gli esami di maturità, che superò brillantemente nello stesso anno scolastico 1940-41. Dopo un periodo a Roma, a causa della morte del padre tornò in Basilicata e a soli 23 anni divenne sindaco di Tricarico (Matera). Impegnato come attivista politico, sia a favore dei contadini del Sud che come autore, inizialmente legò le sue opere all'impegno sociale, per poi abbracciare un più vasto ambito letterario. Dopo la sua scomparsa sono state pubblicate diverse opere che rivelano la complessità e l'originalità di Scotellaro, in cui la poesia e l'impegno civile si intrecciano continuamente. A settant'anni dalla sua morte, avvenuta a soli 30 anni, l'impatto innovativo nel neorealismo e la sua capacità di comunicare emozioni continuano ad essere apprezzati. Critici, poeti e antropologi hanno contribuito a evidenziare il profilo di uno scrittore capace di amalgamare registro popolare e letterario, mantenendo viva l'attenzione sulla sua sensibilità verso temi sociali e umani.
Fotoservizio e immagini a cura dell'Ufficio Stampa
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