“Educazione digitale e intelligenza artificiale: visioni pedagogiche, questioni tecnologiche”: il seminario
L’avvento e la rapida diffusione dell’Intelligenza Artificiale stanno segnando una svolta profonda nel modo in cui la scuola e il mondo dell’educazione affrontano il rapporto tra conoscenza, rappresentazione e verità.
Le nuove intelligenze artificiali, capaci di produrre testi e immagini sempre più verosimili e indipendenti dal loro referente reale, obbligano infatti a ripensare il legame tra immagine e realtà: ciò che si vede o si legge non è più garanzia di autenticità, ma il risultato di una costruzione mediata da algoritmi e dataset.
In questo contesto, anche il compito del debunking cambia natura: non basta più verificare le fonti o smascherare il falso, ma occorre sviluppare un’autentica educazione percettiva e simbolica, volta a comprendere come il reale venga oggi modellato dai sistemi artificiali.
“La prospettiva pedagogica - ha sottolineato Rivoltella - è chiamata a un duplice compito:
- promuovere un pensiero critico capace di interrogare la spiegabilità delle macchine, comprendendo i criteri, i limiti e le logiche che governano la produzione algoritmica del sapere;
- affrontare le implicazioni della datificazione e dell’invisibilità dei processi che strutturano l’esperienza digitale.
Educare nell’epoca dell’intelligenza artificiale significa dunque rendere visibili le condizioni della conoscenza, restituire all’apprendimento una dimensione riflessiva e consapevole, e coltivare la responsabilità di abitare tecnologie che incidono sempre più sulla nostra percezione del mondo e su ciò che intendiamo per verità” – ha concluso l’esperto.