Festival della Famiglia: l'autonomia dei giovani

Alla Fondazione Demarchi la presentazione del Rapporto Giovani 2019 e della pubblicazione “Co-housing: la sperimentazione di una politica di transizione all’età adulta”
Quarta giornata oggi del Festival della famiglia che ha visto protagonisti alla Fondazione Demarchi nel corso della mattinata i giovani. L’appuntamento si è aperto con la presentazione da parte della ricercatrice Cristina Pasqualini del Rapporto Giovani 2019, l’indagine sulla condizione giovanile in Italia a cura dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo, che fornisce una panoramica sui temi della casa, famiglia e lavoro nel contesto giovanile, con un affondo sull’autonomia abitativa.
É seguita la presentazione in anteprima della pubblicazione “Co-housing: la sperimentazione di una politica di transizione all’età adulta”, curata dalla giornalista Adele Gerardi e promossa dall’Agenzia provinciale per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili. Il volume raccoglie le storie e le esperienze di vita di dieci giovani dai 18 ai 29 anni che hanno aderito ai bandi del progetto provinciale "Co-housing - io cambio status", un percorso verso l’indipendenza e l’ingresso nel mondo del lavoro.
All'avvio dei lavori gli interventi del presidente della Fondazione Demarchi Piergiorgio Reggio e del dirigente generale del Dipartimento istruzione e cultura Roberto Ceccato che ha portato i saluti dell’assessore all'istruzione e politiche giovanili Mirko Bisesti.

Il dirigente generale del Dipartimento istruzione e cultura Roberto Ceccato ha ricordando che “in questi anni il mondo scolastico ha avuto un ricambio generazionale importante. Il rapporto giovani oggi presentato offre la possibilità di aggiungere punti diversi di lettura sulla condizione giovanile, utili anche ai docenti per affrontare al meglio la sfida dell'educazione”.
Il presidente della Fondazione Demarchi Piergiorgio Reggio ha spiegato come “quella ai giovani è un’attenzione che la Fondazione ha dedicato con attività di ricerca e di intervento e che vede a livello provinciale numerosi soggetti che negli anni hanno acquisito un patrimonio di conoscenza e interventi sul campo notevoli. Lo sforzo continua. Ci risulta però difficile parlare di giovani o di condizione giovanile, perché le variabili sono talmente tante da far emergere la necessità di contestualizzare ogni volta. Quello che facciamo come Fondazione è accompagnare alcuni interventi, ne è un esempio quello del co housing, cercando di stare attenti alla dimensione micro ma allo stesso tempo tenendo presente le dinamiche generali”.

Diventare adulti tra sfide e opportunità. La fotografia del Rapporto Giovani
L’Osservatorio Giovani realizza - dal 2012, con cadenza annuale - l’indagine Rapporto Giovani, una indagine estensiva, rappresentativa della condizione giovanile in Italia. I dati a disposizione consentono di realizzare una fotografia puntuale e dettagliata dei Millennials – nati a partire dagli anni Ottanta e diventati maggiorenni nel XXI Secolo –, utile per fare chiarezza su quelle che sono effettivamente le sfide e le opportunità del diventare adulti oggi.
I Millennials vivono in un tempo di forti accelerazioni, contrassegnato da trasformazioni uniche, eccezionali e assolutamente innovative, rese possibili in primis dalle tecnologie della comunicazione. Trasformazioni, tuttavia, non sempre inclusive, che hanno intaccato progressivamente molti dei loro ambiti di vita e delle loro scelte: la formazione, il lavoro, l’abitare, le relazioni affettive, la generatività. Quello che sembra emergere con una certa evidenza, è che i corsi di vita dei giovani hanno delle forme sempre più complesse e sempre meno lineari. Se questo si rilevava già alcuni decenni fa, ma solo per alcuni, oggi è particolarmente evidente per la maggior parte dei giovani. É cambiata la società, sono cambiati gli stili di vita, i valori, i riferimenti, è sopraggiunta la crisi economica e finanziaria, ecc. Tutti questi elementi ridisegnano i corsi di vita dei giovani che arrivano ad essere adulti più avanti negli anni rispetto al passato, talvolta incontrando non poche difficoltà. Adulti e quindi autonomi più tardi. Spesso stanchi, talvolta scoraggiati. A tutto questo dobbiamo aggiungere che le transizioni non sono mai definitive, ma sempre più spesso si assiste a rapide, talvolta inaspettate, alterazioni degli equilibri biografici, per cui si può perdere e ritrovare, anche in poco tempo, sia l’indipendenza economica che abitativa. 

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Co-housing: la sperimentazione di una politica di transizione all’età adulta
L'evento è stata l'occasione per presentare la pubblicazione “Cohousing: la sperimentazione di una politica di transizione all'età adulta” curata dalla giornalista Adele Gerardi. 
Da tempo il paradigma dell’avvio all’indipendenza dei giovani è cambiato in modo significativo. La transizione all’età adulta non è lineare come alcuni anni fa quando dopo la formazione si approdava a un’ occupazione e poi all’uscita dalla famiglia di origine per poi spesso passare alla costruzione di una propria famiglia. 
Nasce da questo intento nel 2012 il primo bando in via sperimentale  del progetto "Co-housing. Io cambio status", al quale hanno aderito 11 giovani. Dal 2016 al 2017 poi sono stati tre in tutto i bandi avviati dalla Provincia di Trento e fino ad oggi sono più di 50 i giovani che vi hanno aderito complessivamente. Il progetto consiste nel dare loro l’opportunità di coabitare con altri coetanei in un alloggio pubblico per un periodo di circa due anni durante il quale seguire incontri con tutor e coach per sperimentare sé stessi e la loro potenzialità verso un percorso di crescita sociale e professionale nonché di costruzione di una propria identità.
L’esperienza di alcuni di loro (10 per l’esattezza) è stata restituita nella pubblicazione con l’obiettivo di raccontare come è cambiato il loro approccio al futuro. Insieme alle loro storie si leggono anche le osservazioni dei coach e dei tutor incaricati di seguirli nel cammino verso la definizione di sé. Nelle diverse narrazioni si vede come oltre ad evolvere nella loro crescita personale i giovani sono stati aiutati nell’orientamento allo studio e al lavoro, sperimentando allo stesso tempo un’esperienza di vita in comune e di volontariato nella rispettiva realtà di comunità, senza più dover dipendere completamente dalle famiglie d’origine.
Le storie dei giovani protagonisti ci parlano anche e soprattutto del loro entusiasmo e ci comunicano il loro rinnovato ottimismo e una ritrovata fiducia sulla possibilità di vincere sulle paure o scoraggiamenti riguardo al loro futuro.

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Immagine e interviste a cura dell'Ufficio stampa

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