I boschi dopo Vaia, "lezione" dei Forestali sul Doss Trento agli allievi dell'Arcivescovile
Quest'anno, dopo la tempesta Vaia, le feste degli alberi hanno assunto un significato del tutto particolare. Il danno arrecato alle nostre foreste è stata l'occasione per molti, a partire dai giovani, per comprendere il valore del bosco. Non si tratta infatti solo di garantire la produzione di legname da costruzione e di legna da ardere, quel che è in gioco sono anche la protezione dei versanti dal pericolo di caduta massi e distacco valanghe e, niente affatto secondaria, la tutela della biodiversità. Quest’ultima infatti trova la sua massima espressione nel bosco, nelle aree umide e soprattutto nelle zone di margine, i cosiddetti “ecotoni”, come per esempio nel passaggio da bosco a prato o ad area coltivata.
Sul Doss Trento gli studenti e studentesse dell’Arcivescovile hanno dunque potuto assistere ad una lezione nel bosco con insegnanti particolari, quelli che portano la divisa del Corpo forestale provinciale, che hanno fatto comprendere loro i molti valori del bosco e quanto la nostra vita, specie in un territorio di montagna prevalentemente coperto da foreste, dipenda e sia influenzata, nel bene e nel male, dalle foreste. Con un gesto simbolico i ragazzi hanno piantato sul Doss Trento un giovane sorbo degli uccellatori. Questa pianta, simbolo di biodiversità, occhieggia nella massa scura delle conifere con i caratteristici delicati fiori bianchi in primavera e le bacche rosse in autunno, ed anche nei mesi invernali offre alimentazione indispensabile ad un’ampia varietà di uccelli, garantendone la sopravvivenza.
