Il titolo di enotecnico è legge, un passo avanti nella formazione enologica di qualità

Conferenza stampa oggi alla FEM per presentare l'importante risultato ottenuto a livello nazionale per la formazione in campo viticolo-enologico
Grande soddisfazione alla Fondazione Edmund Mach per il riconoscimento dell’anno di specializzazione post-diploma per la formazione dell’Enotecnico, che è stato collocato al V livello del Quadro Nazionale delle Qualificazioni grazie a quanto previsto dal decreto legge 7 aprile 2025, n. 45. Si è infatti concluso positivamente in Parlamento l’iter di approvazione della legge di conversione di tale decreto (l. 5 giugno 2025, n. 79), che è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 6 giugno scorso.
Un riconoscimento atteso da anni che interessa una ventina di scuole in Italia. Se n'è discusso oggi in conferenza stampa alla FEM alla quale sono intervenuti il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, l'onorevole Vanessa Cattoi, deputato della Repubblica italiana, l'assessore provinciale provinciale all'agricoltura, promozione dei prodotti trentini, ambiente, difesa idrogeologica e enti locali, Giulia Zanotelli, il presidente FEM, Francesco Spagnolli e il dirigente del Centro Istruzione e Formazione, Manuel Penasa. Presenti anche il sindaco di San Michele all'Adige, Alessandro Ziglio, il presidente di Assoenologi del Trentino, Furio Battelini, il consigliere di amministrazione Goffredo Pasolli,
il direttore generale FEM, Mario Del Grosso Destreri. L'appuntamento è stato moderato da Silvia Ceschini.

Se n'è discusso oggi in conferenza stampa alla FEM alla quale sono intervenuti il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, l'onorevole Vanessa Cattoi, deputato della Repubblica italiana, l'assessore provinciale provinciale all'agricoltura, promozione dei prodotti trentini, ambiente, difesa idrogeologica e enti locali, Giulia Zanotelli, il presidente FEM, Francesco Spagnolli e il dirigente del Centro Istruzione e Formazione, Manuel Penasa. Presenti anche il sindaco di San Michele all'Adige, Alessandro Ziglio, il presidente di Assoenologi del Trentino, Furio Battelini, il consigliere di amministrazione Goffredo Pasolli, il direttore generale FEM, Mario Del Grosso Destreri. L'appuntamento è stato moderato da Silvia Ceschini. 

La legge, dunque, risponde finalmente alle criticità storiche: garantisce il rilascio del titolo ufficiale di Enotecnico, ne chiarisce l’inquadramento nel Quadro Europeo delle Qualifiche, e pone le basi per un riconoscimento più ampio anche in ambito universitario: chi lo ottiene, possiederà dunque un titolo formalmente riconosciuto e dal valore certo in termini di competenze professionali.

Il provvedimento valorizza un percorso didattico fondato sull’eccellenza teorica e pratica, pilastro dell’identità delle scuole enologiche italiane e della stessa FEM che dal 1958, anno di attivazione dell’Istituto Tecnico Agrario, ad oggi ha diplomato quasi mille enotecnici.
Il Presidente Francesco Spagnolli ha spiegato che si tratta di un provvedimento quanto mai importante perché colma un vuoto lasciato dalla riforma della Scuola Secondaria Superiore che ha soppresso il percorso enotecnico sessennale con Esame di Stato finale. “Questa formula del 5+1 - spiega il prof. Francesco Spagnolli- consente non solo di preparare quella figura intermedia di tecnico della vite e del vino, ma anche di dare un riconoscimento giuridico. Inoltre il + 1 fornisce l’opportunità per il riconoscimento di crediti universitari in previsione di un’eventuale prosecuzione degli studi per il conseguimento del titolo di Enologo”.
Il Dirigente della scuola, Manuel Penasa, ha ricostruito l’origine dell’iniziativa che ha portato all’approvazione del provvedimento legislativo, risultato ottenuto grazie anche all’interlocuzione della Rete nazionale delle scuole enologiche, di cui FEM è capofila, sostenuta da Assoenologi. Dal 2023 è stata espressa la volontà di rimediare alle criticità originatesi dalla riforma scolastica del 2010, a seguito della quale il titolo di enotecnico non poteva più essere rilasciato; veniva a mancare, del resto, il quadro che definiva la figura dell’enotecnico nella normativa italiana ed europea.
Il D.L. approvato ad aprile, nelle parole del prof. Penasa, raggiunge anche l’importante obiettivo di collocare il diploma al 5° livello del Quadro Nazionale di Qualificazione (QNQ), una posizione che normalmente viene attribuita a corsi post-diploma biennali.
Un traguardo salutato con soddisfazione anche dall’assessore provinciale all'agricoltura, promozione dei prodotti trentini, ambiente, difesa idrogeologica e enti locali, Giulia Zanotelli: “Non possiamo che plaudire a questo risultato. Un percorso iniziato un anno fa, che voleva risolvere la situazione di stasi che si era andata creando all'interno del percorso formativo” ha evidenziato l’assessore, esprimendo un sentito ringraziamento all'onorevole Vanessa Cattoi che attraverso i canali parlamentari ha preso a cuore la questione, alla FEM che ha portato avanti il percorso nonchè ad Assoenologi per aver collaborato. “E’ un grande risultato perché permette di qualificare una figura importante all'interno del mondo vitivinicolo non solo per il nostro territorio ma a livello nazionale” ha evidenziato l’onorevole Vanessa Cattoi ripercorrendo l’iter legislativo e i tavoli ministeriali che hanno coinvolto FEM e Assoenologi. “Le scuole enologiche italiane, a seguito della riforma del 2010, si trovavano nella condizione di poter rilasciare soltanto certificati sostitutivi del diploma di enotecnico. L’approvazione del D.L. è quindi una valorizzazione del percorso formativo. Si è trattato di un lavoro di squadra, che ha coinvolto in maniera sinergica la filiera istituzionale dalla scuola fino al ministero, passando dalle competenze provinciali”.
Il Presidente della PAT, Maurizio Fugatti, ha espresso compiacimento per il risultato ottenuto. “È un passo avanti a livello nazionale che va nella giusta direzione e che ha testa, piedi e radici in Trentino, a San Michele; è un percorso che valorizza la Fondazione, dando una possibilità in più agli studenti, valorizzando il territorio e il mondo dell’enologia trentina”.
Il sindaco di S. Michele, Alessandro Ziglio, si è felicitato per il risultato di questa iniziativa, che va a favore dei tanti studenti che conseguono il diploma presso l’istituto. Si tratta di una vittoria per tutto il sistema vitivinicolo italiano, come ha evidenziato il presidente di Assoenologi del Trentino, Furio Battelini, che potrà contare su tecnici sempre più qualificati e in grado di affrontare le sfide di un settore in evoluzione.

SCHEDA 
Il corso di formazione per il conseguimento del titolo di enotecnico FEM
Il Corso per Enotecnico della Fondazione Edmund Mach rappresenta un'opportunità formativa avanzata rivolta ai giovani in possesso di un diploma di maturità agraria con indirizzo viticolo-enologico. Si tratta di un percorso intensivo della durata di un anno, che unisce attività teoriche e pratiche, volto a fornire competenze tecniche, scientifiche e gestionali indispensabili per lavorare in aziende vitivinicole.
Le lezioni si articolano da fine ottobre a inizio giugno in ambienti altamente specializzati: aule, laboratori scientifici, la cantina didattica e il vigneto sperimentale.
Oltre alla didattica frontale, il corso prevede seminari di approfondimento e tirocini nelle più prestigiose aziende vitivinicole italiane ed estere, mentre la fase conclusiva del corso prevede ulteriori due settimane di stage. L’ammissione al corso è riservata a un numero limitato di partecipanti, tra i 15 e i 25 studenti.
L’offerta didattica è ampia e articolata. Accanto allo studio della viticoltura e dell’enologia, il programma include discipline fondamentali come la chimica enologica, la microbiologia, la meccanica applicata alla cantina, la legislazione vitivinicola e l’economia aziendale. Particolare attenzione viene riservata anche all’apprendimento della lingua inglese. Il titolo conseguito al termine del percorso, l’abilitazione a Enotecnico secondo quanto previsto dall’Art. 8, comma 1 del DPR 88/2010, consente anche l’iscrizione all’Associazione di categoria Assoenologi. L’esame finale prevede la presentazione orale di un elaborato individuale.
Di recente la FEM ha sottoscritto con Unitrento una convenzione che prevede il parziale riconoscimento all'università di alcune attività formative del percorso per il conseguimento del titolo di enotecnico, alle quali sono associati i crediti formativi universitari (CFU). Nell’ambito della programmazione annuale di Ateneo e in accordo con FEM, saranno riservati agli studenti del corso enotecnico alcuni posti per immatricolarsi direttamente al corso di laurea in Viticoltura ed Enologia, senza sostenere il test di ingresso. Al conseguimento della laurea otterranno il titolo di enologo.

Immagine alt:
ormazione in campo viticolo-enologico
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