Inclusione e accoglienza le parole chiave per la scuola del futuro

Circa 1.000 insegnanti della scuola dell’infanzia, oggi al Palarotari di Mezzocorona
“Sapete quanto questa Giunta ritenga strategico il ruolo della scuola nella formazione di un individuo. Non è un caso dunque che, anche nell’emergenza terremoto, nel metterci subito a disposizione, abbiamo deciso di partire con la prima iniziativa di solidarietà nei confronti delle popolazioni terremotate costruendo proprio una scuola; il primo importante segnale di speranza e di futuro". Con queste parole il governatore Rossi è intervenuto oggi, a Mezzocorona, all'incontro di formazione organizzato dall’Ufficio Infanzia della Provincia di Trento.
La giornata dal titolo “Inclusione – Le parole fanno cose” era finalizzata ad individuare quei termini che permettono di dare forma a un più ampio immaginario educativo dentro cui ogni bambino possa esprimersi al meglio, Facendo emergere le proprie potenzialità.

“La giornata formativa di oggi  – ha affermato il governatore Rossi - assume un’importanza più che mai necessaria in quest’epoca ricca di sfide, di incertezze e di cambiamenti. La Giunta provinciale ha operato in questi anni delle scelte che ci consentissero di essere in presa diretta con i cambiamenti, anche con scelte forti che talvolta mettono in discussione abitudini consolidate. Sono però certo che ognuno di noi, consapevole del proprio ruolo, si sente di dover dare delle risposte a questi cambienti. La direzione che abbiamo intrapreso è quella giusta e pertanto ben vengano momenti come quello di  oggi, in cui è giusto fermarsi per  riflettere. La scuola è il settore che si prende cura del nostro bene più prezioso: i nostri figli. La scuola dell’infanzia trentina gode di grande solidità e di ottima qualità però sta affrontando un momento delicato, anche a causa del calo delle nascite. Quest’anno  registriamo infatti circa 400 iscritti in meno rispetto allo scorso anno. Ciononostante abbiamo continuato ad investire in questo settore e ciò è dimostrato nelle  scelte di allocazione delle risorse, soprattutto in favore di chi ha più bisogno. Si pensi, infatti, che dal 2010 ad oggi abbiamo investito il 9% in più di risorse solo per l’area dei bisogni educativi speciali. Questo, ed è il tema della giornata di oggi, perché la nostra prima sfida è poter garantire una scuola che sia il primo vero luogo di inclusione.” 

La mattinata è proseguita poi con gli interventi di Roberto Ceccato, dirigente del Servizio Infanzia e Istruzione del Primo Grado che nel ringraziare tutti i presenti,  ha sottolineato l’importanza della condivisione  “l’accoglienza – ha detto Ceccato – è la prima di ogni azione educativa”. A seguire Miriam Pintarelli direttrice dell’Ufficio Infanzia ha evidenziato l’importanza della dimensione soggettiva oltre a quella professionale e ha detto “ la prima risorsa che può portare un cambiamento siamo noi. La diversità – ha proseguito Pintarelli – va capita, riconosciuta e valorizzata”. 

A seguire Giacomo Mazzariol, giovane autore del libro “Mio fratello insegue i dinosauri” ha proiettato un toccante video da lui realizzato dal titolo “The simple imperview”, e ha  raccontato l’evoluzione della relazione con il fratello, portatore della sindrome di Down. Un racconto permeato  dalla dimensione personale, di costruzione progressiva della relazione passando dall'idealizzazione, al rifiuto, fino all'accettazione e al riconoscimento nel fratello di doti meno consuete.

Marina Santi, Professore Ordinario presso il Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia Applicata dell’Università di Padova, Didattica e Pedagogia Speciale, ha parlato del collegamento tra la dimensione  personale - le emozioni e le aspettative che entrano in gioco nel rapporto nell'incontro con l'altro - e la dimensione professionale, che non rinnega questi sentimenti ma diventa anche responsabilità educativa, impegno, e precisa azione intenzionale. “L'incontro  con l'altro – ha detto -  porta vissuti, emozioni, rappresentazioni mentali che, come professionisti dell'educazione, vanno riconosciuti. Accettare l'alterità come opportunità per una didattica "diversa"”.

Berta Martini, Professore associato in Pedagogia generale e sociale presso l’Università degli Studi di Urbino, dove insegna Pedagogia dei saperi, ha parlato di didattica e organizzazione, mentre Massimo Baldacci, Professore Ordinario di Pedagogia Generale e Prorettore presso l'Università degli Studi di Urbino ha svolto un intervento sul tema del curricolo scolastico sostenendo che individualizzazione e personalizzazione sono fattori per valorizzare i potenziali individuali. “L’individualizzazione – detto -  cerca di garantire che i fondamentali traguardi formativi siano raggiunti da tutti, mentre nella personalizzazione l’obiettivo è diverso per ciascuno, assicurando a ogni bambino la possibilità di coltivare le proprie potenzialità e talenti”.

La mattinata si è conclusa con gli interventi di Paolo Ghezzi, giornalista, ed Emanuela Artini, insegnante che hanno portato la loro esperienza genitoriale, descritta nel libro “Filololò rema nell’aria - Storia di Alessia”, in cui hanno raccontano i loro vissuti con la figlia. (c.ze.)

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