L'Europa fra centralismo e autonomie: la via della formazione
Il tema è stato al centro di un confronto al Festival dell'Economia, organizzato d TSM - Trentino School of Management, che ha visto come protagonisti il ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, l'assessore all’Autonomia della Provincia autonoma di Trento, Simone Marchiori, il rettore dell’Università degli Studi di Trento, Flavio Deflorian, il presidente di TSM Francesco Barone e l'amministratore delegato Delio Picciani.
"Il valore dell'Autonomia - ha detto il ministro Ciriani - si misura dalla soddisfazione dei cittadini e delle imprese. A volte viene vissuta nel Paese come un privilegio, a volte come la soluzione a tutti i problemi. In realtà l'Autonomia va motivata e giustificata. La cosa più importante è che l'Autonomia funzioni, che faccia le cose meglio, in meno tempo e a costi inferiori. Lo strumento per misurala è proprio la soddisfazione dei cittadini o la volontà delle imprese di insediarsi a Trento piuttosto che da un'altra parte, perché la burocrazia funziona meglio e i servizi sono efficienti. L'Autonomia - ha aggiunto Ciriani - si giustifica attraverso la responsabilità, non deve essere ne un'alibi ne un freno. L'Autonomia e lo Stato centrale possono coesistere? Assolutamente sì - spiega il ministro - come ha dimostrato il Governo che ha recentemente varato la riforma dello Statuto speciale del Trentino - Alto Adige che ora andrà al vaglio del Parlamento. Come ha detto il presidente Mattarella - ha concluso Ciriani - il regionalismo può convivere in armonia con la Costituzione".
L'assessore provinciale alla promozione della conoscenza dell'Autonomia, Simone Marchiori, ha evidenziato come l'Autonomia sia un fenomeno valoriale e storico. "Soltanto se abbiamo radici forti possiamo guardare avanti e avere un futuro. L'Autonomia trentina - ha aggiunto - è collegata alla peculiarità del nostro territorio montano e alla solidarietà che si è creata fra le nostre popolazioni. Essendo stati collegati alla mitteleuropa abbiamo potuto beneficiare, con la riforma di Maria Teresa d'Austria, della formazione di base obbligatoria un centinaio d'anni prima del resto d'Italia. Questo non significa essere più bravi, ma avere degli strumenti in più rispetto agli altri. La formazione serve a questo. A mettere in campo gli strumenti migliori per affrontare il futuro, consapevoli della storia che abbiamo alle spalle. I trentini devono essere consapevoli della loro storia e delle potenzialità dell'autogoverno perché non è un fattore assodato ma un processo in continua evoluzione". Parlando della formazione della pubblica amministrazione, Marchiori ha ricordato come sia fondamentale, soprattutto in un territorio autonomo dove la Provincia si confronta direttamente con i cittadini, avere un'amministrazione efficiente e preparata. "L'auspico è che le autonomie virtuose - ha concluso - possano essere un modello e rappresentare una prospettiva anche per le altre regioni italiane".
Il presidente di TSM, Francesco Barone ha sottolineato che il tema vero è come far funzionare le autonomie. "Un modello di governo del territorio - ha detto - deve anzitutto funzionare. Non tutti i territori sono adatti allo stesso modello di governo. L'Autonomia del Trentino non è scritta nello Statuto, ma è scritta nel sangue e nel cuore dei trentini, nella storia delle famiglie e di un popolo che è stato per un millennio ponte fra l’Italia e la mitteleuropea. Le ragioni storiche, quindi, devono essere rinsaldate e al contempo occorre trovare un principio d'ordine per quei territori che chiedono maggiori spazi di autogoverno. Qualunque sia il modello di governo del territorio - ha concluso Barone – devono essere valutate le ricadute sul territorio, sulle comunità e sui singoli. In questo è fondamentale formare adeguatamente il capitale umano. Riuscire a garantire una formazione adeguata e continua può fare la differenza. Con TSM nel 2024 abbiamo formato oltre 63 mila persone, con oltre 10 mila ore di formazione. Se la pubblica amministrazione in Trentino funziona bene, forse, permettetemi un pizzico di orgoglio, è anche merito di questa nostra attività. La formazione, dunque, può essere non solo uno strumento per sviluppare la competitività e l'efficienza della PA ma un alfiere delle autonomie storiche e differenziate. Coltiviamo sapere - ha concluso - per raccogliere buon governo del territorio".
Il rettore Flavio Deflorian ha evidenziato come la formazione permanente sia sempre più centrale e fondamentale, considerato che il mondo del lavoro e delle professioni evolve in maniera sempre più rapida. Abbiamo dei modelli in Europa sulla formazione permanente, come nei Paese Scandinavi, che possiamo prendere come riferimento. La sfida oggi è quella di poter misurare i processi formativi e in particolare vedere se queste attività hanno portato ad un miglioramento dei servizi. Su questo stiamo lavorando con la Provincia e con TSM.
Da tempo a TSM - ha ricordato Delio Picciani - stiamo monitorando ogni elemento utile che colga cambiamenti, metodi, strategie per una formazione che deve essere per forza innovativa. I territori autonomi - ha detto - devono essere i primi a saper rispondere alle esigenze di buon governo con servizi delle PA offerti a cittadini ed imprese".
