Officina dei Saperi: per una scuola inclusiva che valorizza i talenti di ciascuno e che punta anche sul "fare"

Il governatore Rossi oggi a Mezzolombardo in visita al progetto avviato 3 anni fa dalla Comunità Rotaliana Königsberg
Un piccolo impianto elettrico per una casa "in scala", il plastico di un impianto eolico, con tanto di pala funzionante, ma anche biciclette "creative", depliant e altri lavori di grafica, modelli in 3D di paesi europei e persino di un campo di concentramento, quello di Birkenau, con annessa citazione di Primo Levi: sono alcune delle realizzazioni dei ragazzi coinvolti nel progetto Officina dei Saperi, nato tre anni fa per iniziativa della Comunità Rotaliana Königsberg, assieme al comune di Mezzolombardo, ad alcuni istituti comprensivi, al Dipartimento della conoscenza della Provincia e alla cooperativa Kaleidoscopio. Ospitato presso l'edificio dell'ex-Martino Martini di Mezzolombardo, è stato visitato oggi dal governatore del Trentino Ugo Rossi, anche assessore all'istruzione, assieme alle altre autorità locali e ai responsabili di questa esperienza "davvero importante - ha sottolineato Rossi - perché ha individuato un bisogno reale, quello di alcuni ragazzi di andare oltre la lezione frontale, di confrontarsi anche con la manualità, dando le risposte più adeguate. Il tutto all'insegna del fare assieme, e di una scuola realmente inclusiva, che valorizza i talenti di ciascuno". Il progetto, in 3 anni, ha coinvolto finora una cinquantina di studenti delle scuole medie della Rotaliana, di età compresa fra i 12 e i 15 anni, che per una o due giornate alla settimana lasciano i banchi delle proprie scuole per recarsi nella sede dell'Officina, aperta 4 giorni su 7. L'enfasi è sulla manualità. Tutte le attività realizzate entrano a pieno titolo nei curricula scolastici degli studenti.

Un modo diverso di fare scuola, dunque, quello avviato a Mezzolombardo, ma realizzato in piena collaborazione con gli istituti scolastici da cui i ragazzi provengono, l'Istituto comprensivo di Lavis, capofila dell'esperienza, gli Istituti comprensivo Altopiano della Paganella e Mezzocorona, l'Istituto di istruzione Martino. Le competenze sviluppate dal progetto Officina dei Saperi sono quelle "certificate" dall'Unione europea. In pratica, qui si punta soprattutto sulla manualità: un plastico, un piccolo impianto elettrico, un manufatto di un qualche tipo. Ma in questo fare vengono messe in gioco le competenze già acquisite in via teorica negli istituti di provenienza, dalla matematica alla geografia, dalla storia alla fisica, fino alle lingue.

La struttura è aperta al mattino e da due anni anche al pomeriggio, per quattro giorni alla settimana. Le attività si sviluppano, sotto l'egida dei docenti e dei collaboratori della cooperativa Kaleidoscopio, in laboratori creativi e sperimentali che sono al tempo stesso luoghi di apprendimento e di relazione. E' qui che prendono corpo le biciclette realizzate con tappi di sughero, le scacchiere create con tasselli in legno, i restauri di antiche cartine geografiche, i plastici intagliati nel legno, persino insegne e cartelli della polizia municipale.

"L’idea di fondo - ci spiegano i responsabili - è creare un ponte fra didattica frontale, in aula, e e formazione pratica, in laboratorio. L’Officina dei saperi naturalmente non si sostituisce alla scuola frequentata dal ragazzo ma semmai è ad essa complementare, e consente a chi ha una maggiore attitudine per il fare, un'attitudine che magari in aula resta un po' compressa, di far emergere tutte le proprie potenzialità".  

"Un esempio - sottolinea a sua volta Rossi - della capacità del sistema scolastico trentino ma più in generale dell'intera rete delle istituzioni coinvolte, il Comprensorio, i comuni, gli istituto scolastici,  la Provincia, di dare risposte mirate a tutti, senza lasciare indietro nessuno ma anzi consentendo a ciascun ragazzo di esplorare la sua strada per una realizzazione futura".

All.: intervista al governatore Ugo Rossi

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