"Prendete in mano il vostro futuro", così il presidente Rossi ai ragazzi dello STEAM
Dopo l'intervento del presidente, il pomeriggio di lavori ospitato presso sala Piave nel Polo Tecnologico è proseguito con il monologo della fisica e scrittrice Gabriella Greison, dedicato alla figura di Marie Curie. Quindi la tavola rotonda e l'inaugurazione ufficiale degli spazi del nuovo Liceo trentino.
“Il Liceo STEAM è stato una sfida che abbiamo raccolto e abbiamo costruito sulle solide basi che qui abbiamo trovato”, ha spiegato il presidente Ugo Rossi, stimolato da Alberto Garniga, dopo l’introduzione della direttrice del Cfp Veronesi Laura Scalfi. “Siamo a Rovereto, dove stiamo investendo con convinzione per connettere una storia, una identità di questi luoghi, con un futuro e una vocazione della città – ha proseguito il presidente - per collegare Iprase, Università, il tessuto industriale di questa realtà con la conoscenza e la scuola”.
Quindi un accenno al mondo scolastico trentino, nel quale l’impegno dell’amministrazione provinciale è stato costante, con l’introduzione di alcune innovazioni importanti, come “il trilinguismo, la tecnologia e la valorizzare dell’istruzione tecnica, nonché di una didattica innovativa per consentire alle esperienze che già c’erano di essere messe a frutto”. Infine il presidente Rossi, nel ribadire la necessità di ascoltare, per gli amministratori, “la società civile” perché “mediamente arriva prima dei decisori” ha dialogato con i giovani studenti che, il prossimo anno scolastico, frequenteranno il nuovo Liceo internazionale, complimentandosi con loro per avere accettato la sfida di una scuola all’interno di un polo di imprese e tecnologia, perché “conoscenza e lavoro non sono in contraddizione, sono le due facce della stessa medaglia che un nome: dignità delle persone”.
Il nuovo Liceo STEAM garantisce in 4 anni di corso il raggiungimento degli obiettivi specifici di apprendimento e delle competenze di un liceo scientifico, opzione scienze applicate; prevede inoltre, alla fine degli studi, la possibilità di sostenere l’esame di Stato proprio di quel percorso. Gli insegnamenti sono in lingua inglese fino al 50%, con un approccio graduale fin dal primo anno, mentre l’assolvimento degli obblighi di alternanza scuola-lavoro parte con il secondo anno.
Il protocollo di intesa era stato approvato nei giorni scorsi dalla Giunta provinciale che, su indicazione del presidente Rossi aveva dato avvio a questa opportunità formativa sancendo la collaborazione tra la Provincia, l’Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca Educativa (Indire) e l’Istituto provinciale per la ricerca e la sperimentazione educativa (Iprase).
Riprese, immagini e interviste a cura dell'Ufficio Stampa
