Università: entro il 31 agosto si può aderire al piano per abbattere i costi

Ecco cosa fare per partecipare al programma contributi della Provincia
Studiare è un diritto ma conviene anche, perché chi studia ha maggiori possibilità di essere competitivo. Per questo la Provincia ha varato un programma speciale a favore delle famiglie che intendono sostenere i propri figli nel percorso universitario o comunque, in generale, post diploma.
Il piano, messo a punto dalla struttura coordinata dall'assessora Sara Ferrrari, è già operativo ed entro il 31 agosto, le famiglie che intendono iscrivere i figli alla formazione post-diploma (universitaria, tecnica e artistica), possono versare la quota del primo anno di risparmio del capitale da destinare al sostegno delle relative spese.
Sulla quota versata dalle famiglie, la Provincia autonoma di Trento interverrà con un contributo aggiuntivo che potrà arrivare fino al raddoppio della cifra risparmiata dalla famiglia.

Soffermiamoci un momento sulle statistiche: l'investimento in formazione rende più competitive le nostre ragazze e i nostri ragazzi (e in definitiva anche il nostro territorio). Nella fascia fra i 30 e i 34 anni i laureati (27% circa del totale) lavorano infatti quasi tutti (l’84%); mentre i diplomati (il 54% del totale) lavorano nella percentuale del 79%, sempre molto elevata, specie rispetto al resto del Paese, ma comunque inferiore. Anche per quanto riguarda i redditi, emerge con chiarezza come gli studi universitari “rendano” – soprattutto dopo alcuni anni dal conseguimento del titolo – garantendo ai lavoratori laureati retribuzioni mediamente più alte rispetto a quelle dei titoli di studi inferiori, con una prospettiva di maggior successo nelle progressioni di carriera. 

        Se ciò è vero, è vero anche che proseguire gli studi rappresenta un investimento, a volte molto impegnativo. Di tempo, di energie, ma anche economico. Per questo la Giunta provinciale ha elaborato una misura, denominata Piani di Accumulo, che va a sostenere le famiglie che decidono, negli anni immediatamente precedenti all’iscrizione della giovane o del giovane all’università, di cominciare a risparmiare per poter affrontare più agevolmente tutti gli oneri connessi a questa scelta. 

        Questa misura vuole più in generale essere un forte stimolo ad investire nel capitale umano delle  giovani generazioni. Possono infatti accedere a questo strumento non solo gli studenti trentini che si iscriveranno al nostro Ateneo, ma tutti quelli che sceglieranno lauree e percorsi di studi attivi in tutto il territorio nazionale e anche all’estero. Nel concreto, alle famiglie che decideranno di accantonare con questa finalità fra i 50 e 100 euro mensili negli anni delle superiori, la Provincia riconoscerà una compartecipazione al risparmio accumulato, una somma che varierà nell’entità a seconda della condizione patrimoniale, e che potrà arrivare fino al raddoppio di quanto accantonato.         Accanto ad un significativo beneficio economico, si propone proprio di sollecitare nelle famiglie una riflessione sulla necessità di una formazione di alto livello, per “abituare” alla consapevolezza che un simile investimento rappresenta una delle scommesse chiave per la comunità trentina se vuole continuare ad essere un territorio avanzato, competitivo in Europa e protagonista del proprio futuro. 

        L'azione della Provincia si inserisce all'interno di un contesto europeo. "L'Unione europea - aggiunge l'assessore Ferrari - si è data come obiettivo per il prossimo decennio di arrivare ad una media del 40% di laureati. Il titolo di studio terziario sarà quindi cruciale per l'Europa del nuovo millennio. In Italia e anche in Trentino la percentuale attuale non raggiunge il 20 per cento".         

        Il contributo provinciale intende - come detto - incentivare il risparmio delle famiglie, ovvero la promozione di un accumulo finanziario negli anni precedenti l'iscrizione del giovane all’università o agli studi post-diploma (tecnici superiori, Conservatorio e Accademia delle Belle Arti). A certe condizioni - in particolare economiche - la Provincia erogherà un sostegno integrativo a quanto messo da parte dalla famiglia. L'importo è calcolato su base annua: minimo 600 euro all'anno per un periodo di accumulo di 5 anni, che diventano 750 per 4 anni o 1000 per 3 anni; lo stesso dicasi per il versamento massimo, rispettivamente di 1200, 1500 o 2000 euro.         

        Il contributo provinciale verrà erogato in tre rate annuali. Per la conservazione del beneficio (erogazione delle rate successive alla prima) il beneficiario dovrà conseguire nell'anno accademico o di studio di riferimento i livelli di merito che saranno definiti. 

        E' prevista anche una fase transitoria per chi sta già frequentando gli ultimi anni delle scuole superiori, così da consentire l'accesso al contributo agli studenti che si iscrivono ad un percorso di studi di formazione accademica o non accademica dall'a.a. 2017/2018 e che pertanto non avranno avuto un arco temporale almeno triennale per la costruzione del patrimonio finanziario (come invece avviene a regime).

Tabella di sintesi

L’accesso ai benefici economici della Provincia è semplice. Le famiglie o gli studenti dovranno certificare di aver effettuato un accumulo di capitale con le seguenti caratteristiche:

a) piano di accumulo di capitale, libretto di risparmio, conto corrente dedicato, conto di solo deposito, intestati al minore o anche al genitore: in tutti i casi il prodotto deve avere specifica destinazione per il finanziamento di spese per gli studi di formazione terziaria accademica e non accademica. Le famiglie sceglieranno il prodotto che più si adatta alle proprie esigenze (sulla base dalla propria propensione al rischio, delle modalità dei versamenti) che sarà aperto presso istituti di credito, istituti previdenziali, anche di natura territoriale, compagnie assicurative, Poste ed altre realtà;

b) versamenti periodici rendicontabili per la durata di 5 anni. Saranno ritenuti ammissibili anche i versamenti effettuati in 3 e 4 anni purché si raggiungano i limiti indicati al successivo punto c);

c) l’importo riconoscibile complessivo va da un minimo di euro 3.000 ad un massimo di euro 6.000 accumulabili in 3, 4 o 5 anni. L’importo minimo e massimo per ciascun anno di accumulo è il seguente:

d) i versamenti possono essere effettuati anche in forma cumulata durante l'anno;

e) la verifica della consistenza del capitale su ciascun anno del periodo di accumulo viene effettuata considerando il periodo dal 1 settembre al 31 agosto;

f) ai fini del calcolo del contributo provinciale vengono considerati gli importi versati, non considerando eventuali interessi maturati o le spese di gestione dello strumento finanziario prescelto;

g) in caso di prodotti che permettano il prelievo di denaro, al fine del mantenimento del diritto al contributo provinciale, lo stesso è consentito per una sola volta all'anno e per una quota pari al 20% dell'accumulato; l'importo deve essere reintegrato entro l'anno (entro il 31/08);

h) l'istituto bancario/postale/assicurativo dovrà dichiarare formalmente i versamenti annuali medi e la giacenza media annuale del capitale accumulato.

Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito della Provincia autonoma di Trento: 

http://www.provincia.tn.it/investiamosudiloro/.

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