Video Award 2016: i vincitori

Oggi la giuria ha dichiarato il gruppo vincitore del concorso per le scuole trentine: la classe I UA del Liceo Russel di Cles realizzerà il progetto di film
Invitare i giovani a ripensare il presente e immaginare un futuro migliore, con una particolare attenzione al tema delle relazioni di genere: era questo l’obiettivo del concorso di creatività giovanile dedicato alle scuole del secondo ciclo “Video Award 2016. Cercando una società più giusta”. Associazione BiancoNero – Religion Today Filmfestival conferma anche quest’anno la particolare attenzione per il mondo della scuola: nei primi mesi del 2016, infatti, le attività proposte negli istituti scolastici hanno coinvolto circa 80 classi elementari, medie e superiori, da Trento a Pinzolo, per un totale di oltre 1300 studenti.
Tra le iniziative proposte spicca il concorso bandito con il sostegno della Provincia autonoma di Trento e la collaborazione della casa editrice Il Margine in collegamento con il percorso UTOPIA500, che per tutto l’anno prevede appuntamenti ispirati al cinquecentesimo anniversario dalla pubblicazione del libro di Tommaso Moro. Oggi la giuria ha dichiarato il gruppo vincitore del concorso per le scuole trentine: la classe I UA del Liceo Russel di Cles realizzerà il progetto di film.

Il bando richiedeva ai giovani di rileggere il concetto di utopia con particolare attenzione anche al rapporto tra religioni e relazioni di genere, scelto come tema del prossimo Religion Today Filmfestival in programma nel mese di ottobre a Trento e in altre località.
Quattro progetti sono stati scelti tra le decine di iscrizioni per partecipare ad un pitching che si è svolto questo pomeriggio presso la Sala Belli del Palazzo della Provincia in piazza Dante a Trento. A giudicare gli elaborati una giuria composta da:
- Lorenza Holler – Servizio Attività Culturali PAT
- Katia Malatesta – Religion Today Filmfestival
- Marco Pontoni – Ufficio Stampa PAT
- Roberta Zalla – Casa editrice Il Margine
- Laura Zumiani – Trentino Film Commission

Dopo le presentazioni dei gruppi finalisti, che hanno affrontato il compito con serietà e organizzazione quasi "professionale", la giuria, che ha commentato positivamente tutti i progetti offrendo ai ragazzi anche importanti spunti di riflessione, consigli utili e un sentito incoraggiamento a non lasciare cadere progetti su cui si è investito, è stato annunciato il progetto migliore, in termini di creatività e realizzabilità, firmato dalla classe I UA del Liceo Russel di Cles.
L'idea, che combina con efficacia i temi della diversità religiosa e di genere, sarà quindi realizzata dalla classe con il supporto di un video-maker professionista, e il cortometraggio verrà valorizzato nell’ambito del prossimo Religion Today Filmfestival e all’interno del progetto Utopia500.
Di seguito la motivazione della giuria: “il progetto ha saputo concentrare in modo efficace i temi proposti e la loro resa per immagini con un’idea originale e un finale inaspettato. Molto apprezzato il lavoro preparatorio in funzione della realizzazione del cortometraggio che dimostra non solo attenzione ai contenuti ma anche agli aspetti tecnici e operativi”.

IL PROGETTO VINCITORE, a cura di IUA Liceo Russel di Cles
Due ragazzi si avvicinano ad un muretto e ci si siedono sopra, si vedono soltanto le gambe dalle ginocchia in giù. Entrambi portano dei jeans e delle scarpe da ginnastica, ma uno dei due porta le scarpe di una marca molto costosa.
Lei: “Belle queste scarpe sono nuove?”
Lui: “Certo che sono belle! Le ho pagate un sacco di soldi!”
L’inquadratura si sposta in strada dove passano due ragazze che si tengono per mano in maniera particolarmente affettuosa.
Lui: “Guarda quelle lì che sfacciate! Farsi vedere così in giro!”
Lei: “Perché? Cosa ti da fastidio?”
Lui: “Non le vedi? Non hai gli occhi? Sono due...dell’altra sponda!?”
Lei: “Come fai a dirlo?”
Lui: “Ma guardale! Come si muovono...mano nella mano! Non sono normali!”
Lei: “Perché? Cosa è normale secondo te?”
Lui: “Che agli uomini piacciano le donne e che alle donne piacciano gli uomini! Invece per te cosa è normale?”
Lei: “Per me la normalità è che ognuno possa essere se stesso senza subire giudizi cattivi sugli altri”
Lui: “Non mi sarei aspettato questa risposta da una persona come te” 
L’inquadratura si alza sui volti. La ragazza porta il velo islamico. 
La ragazza musulmana guarda la telecamera e dice: “E tu te lo saresti aspettato?”

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