Comunicato stampa
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Pubblicato il
Giovedì, 17 Maggio 2018
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Modificato il
Giovedì, 17 Maggio 2018
Conoscere, imparare, impegnarsi anche in questo modo lungo il percorso di inserimento sociale: è questo il "cuore" del nuovo protocollo d'intesa fra la Provincia autonoma e la casa circondariale di Trento, firmato oggi dal governatore Ugo Rossi e dal direttore del carcere Valerio Pappalardo.
Il protocollo rilancia la collaborazione già avviata nel 2012 che coinvolge, oltre alla Provincia e all'amministrazione penitenziaria, anche istituti scolastici e altri enti presenti sul territorio. Si tratta del liceo Rosmini e degli istituti professionali Pertini e Alberghiero, con un''offerta formativa diversificata per consentire ai detenuti di acquisire alcune competenze di base o di accedere ad un diploma o a una qualifica professionale specifica.
Attualmente sono circa 200 i detenuti coinvolti nelle varie attività formative: 19 di loro sosterranno presto l'esame finale del 1° ciclo (a conclusione della scuola media), uno la maturità, una decina stanno frequentando i corsi di scuola alberghiera. Il presidente della Provincia, che era accompagnato dai dirigenti scolastici Matilde Carollo e Stefano Kirchner, ha sottolineato come questi percorsi riescano ad arricchire tutta la scuola trentina e assieme all'augurio di buona fortuna per il futuro, si è rivolto ai detenuti con parole di incoraggiamento: "È attraverso questo che riuscite a dimostrare la vostra voglia di ricominciare. Credeteci", ha detto Rossi.
Un ringraziamento agli insegnanti che con il loro impegno rendono possibile questa realtà è giunto dal presidente, ma anche dagli stessi detenuti, per i quali la formazione rappresenta un'opportunità per la crescita della persona e il reinserimento lavorativo e sociale, elementi fondamentali per evitare di fallire il percorso di riscatto. "Il vuoto uccide" ha detto infatti uno di loro non a caso stamattina.