La scuola delle professioni per il terziario presenta il proprio piano strategico

Bisesti: “Un sistema flessibile che anticipa il cambiamento”
È quella che può essere definita la carta d'identità di una scuola, che esprime la concretezza del profilo e dell'impegno educativo e formativo a favore dei giovani e delle famiglie: il Piano strategico ha validità triennale e per l'adozione da parte del Consiglio direttivo necessita di almeno 6 mesi di lavoro preparatorio da parte dell'Ente, dunque un lavoro impegnativo realizzato dalla Scuola delle Professioni per il Terziario dell'Università Popolare Trentina. Il nuovo piano strategico è stato presentato ufficialmente alla stampa stamani, nel corso di un incontro a Trento, dal presidente della Scuola delle Professioni per il Terziario, Ivo Tarolli, e dal direttore generale, Maurizio Cadonna. Presente l’assessore all'istruzione e cultura della Provincia autonoma di Trento Mirko Bisesti, che ha sottolineato l’importanza del saper innovare con flessibilità e velocità anticipando se possibile il cambiamento. “I nuovi piani di studio provinciali introdotti a partire dall’anno formativo 2021-2022 attraverso la declinazione in Piani di Studio d’istituto – ha precisato Bisesti – consentono al sistema di stare al passo con il cambiamento del mercato del lavoro. L’innalzamento delle competenza di base sono un obiettivo fortemente voluto dalla Provincia chiamata ad esercitare il suo ruolo di indirizzo e coordinamento e oggi presentato anche da UPT tra le priorità del piano strategico”.

Partendo dalla situazione attuale della società e del mondo della scuola, il documento programmatico delinea il futuro formativo della Scuola delle Professioni per il Terziario che ad oggi può contare su sei sedi (Trento, Rovereto, Arco, Cles, Tione e Borgo Valsugana), su numerose attività formative e su quasi mille studenti che la frequentano.
Lo studio affiancato da un'esperienza in azienda per la Scuola delle Professioni per il Terziario è sinonimo di una sicura occupazione al termine degli studi.

Le aziende sempre più sono alla ricerca di personale non solo qualificato, ma che abbia maturato delle competenze concrete durante il percorso scolastico. Spesso però le scelte effettuate dalle famiglie in sede di iscrizione al termine della scuola dell'obbligo non risultano coerenti con i fabbisogni occupazionali. Eppure i dati ci dicono che in Trentino i soggetti in possesso di una qualifica triennale o di un diploma professionale quadriennale presentano elevate possibilità di trovare un lavoro.

Il piano strategico redatto dall'Università Popolare Trentina fotografa chiaramente il ruolo del Terziario per l'economia locale. Questo settore nella produzione del PIL provinciale arriva ad oltre il 72 per cento ma deve porsi ulteriori obiettivi di crescita per migliorare la competitività e l'efficienza dei servizi offerti. Per questo motivo da qui al 2024 la Scuola delle Professioni per il Terziario si pone l'obbiettivo di accrescere il gradi di integrazione e di sinergia fra scuola e lavoro, fra scuola ed impresa, fra lavoro e formazione continua.

Fotoservizio e immagini Ufficio Stampa UPT

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