Piani di studio PRIMO CICLO

Informazioni sui piani di studio per il primo ciclo di istruzione, linee guida e quadri orari

Cosa sono

I Piani di Studio provinciali del primo ciclo di istruzione sono il documento di riferimento per la progettazione didattica delle istituzioni scolastiche della Provincia di Trento. Le singole istituzioni scolastiche e formative, in base alle indicazioni dei Piani di studio provinciali, redigono i Piani di Studio d’Istituto, adeguandoli alle scelte educative e alle esigenze e specificità locali.
Per la loro elaborazione sono state definite le Linee guida, come misura di accompagnamento e strumento operativo, a disposizione delle scuole.

I Piani di Studio Provinciali recepiscono i più consolidati orientamenti maturati sul piano pedagogico-didattico a livello europeo e nazionale. Scaturiscono da un’analisi dettagliata del contesto trentino mettendone in evidenza alcune peculiarità: la conoscenza della storia locale e delle istituzioni autonomistiche, la cultura della montagna e dei suoi valori, le lingue e le culture minoritarie.

Gli obiettivi di apprendimento contenuti nei Piani di Studio provinciali sono espressi in termini di competenze e declinati in abilità e conoscenze, che i docenti selezionano secondo complessità crescente, in base alle classi e all’età evolutiva degli alunni, con particolare attenzione alle dimensioni dell’educazione alla cittadinanza e dell’orientamento. I Piani di studio definiscono le competenze in uscita dello studente, gli obiettivi generali del processo formativo, gli standard formativi, gli obiettivi specifici di apprendimento, i percorsi del primo ciclo.

A chi si rivolgono

I Piani di studio provinciali si rivolgono ai docenti per essere utilizzati in modo professionalmente creativo, contestualizzato, capace di ispirare curricoli attenti alla realtà sociale e culturale del territorio. Inoltre, sono rivolti agli studenti e alle famiglie per consentir loro di conoscere e approfondire l'offerta formativa.

Come sono strutturati

Il primo ciclo di istruzione della scuola trentina comprende la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado e si articola in quattro bienni, per una durata complessiva di otto anni. Tale articolazione vuole soddisfare il principio educativo e didattico della continuità. Ogni biennio ha una propria specificità, ma è assicurato un percorso organico al fine di garantire all’alunno uno sviluppo armonico. La continuità, dal punto di vista didattico, comporta il coordinamento in senso verticale dei Piani di Studio, la conoscenza reciproca delle pratiche didattiche e degli stili educativi, dei momenti di collaborazione tra i docenti dei diversi bienni e la conoscenza dell’intero percorso formativo dell’alunno.

Le discipline sono raggruppate in Aree di Apprendimento:

  1. lingua Italiana
  2. lingue comunitarie (tedesco e inglese)
  3. storia con educazione alla cittadinanza, geografia
  4. matematica, scienze, tecnologia
  5. musica, arte e immagine, scienze motorie e sportive
  6. religione cattolica

I Piani di Studio Provinciali definiscono il monte orario annuale di insegnamento delle discipline obbligatorie, comprensive dell’insegnamento di due lingue straniere (tedesco e inglese nel primo ciclo) come specificato dal Piano trentino trilingue e delle attività opzionali.
Le scuole possono autonomamente utilizzare in modo flessibile il 20% del monte ore annuale previsto per le discipline opzionali obbligatorie, per la compensazione tra le discipline o aree disciplinari nonché per la personalizzazione dei percorsi di studio.

Nella

il monte ore annuale d’insegnamento è di 858 ore e fino ad un massimo di 132 ore per le attività opzionali facoltative.
Nella

l’orario di insegnamento obbligatorio è di 990 ore e fino ad un massimo di 99 ore per le attività opzionali facoltative.

Le discipline e le attività opzionali sono definite dalle singole scuole nel Progetto d’Istituto, al fine di potenziare singole Aree di apprendimento e soddisfare specifici bisogni del contesto. Esse sono progettate compatibilmente con le esigenze organizzative e le risorse disponibili, tenuto conto delle richieste delle famiglie, pervenute attraverso specifiche procedure di rilevazione dei bisogni organizzativi e formativi.

Quando

I Piani di Studio Provinciali previsti dalla Legge provinciale sulla scuola del 7 agosto 2006, n.5 sono stati attuati in maniera progressiva, nel primo ciclo, a partire dall’a. s.2010/2011.
Dall'anno scolastico 2012/2013 tutte le scuole hanno completato il percorso di elaborazione dei Piani di studio d'Istituto.

Quale approccio

La didattica proposta nei Piani di Studio è la didattica per competenze che promuove approcci operativi alla conoscenza, valorizza l’esperienza, l’esplorazione, la scoperta, l’apprendimento collaborativo e la consapevolezza del proprio modo di apprendere.
I vecchi programmi basati su una didattica centrata sulle materie d’insegnamento e sulla trasmissione dei contenuti sono sostituiti dai Piani di Studio, che rispondono al mutato contesto che vede le scuole titolari di un’ampia autonomia progettuale, didattica, organizzativa e di ricerca.

Lavorare per competenze significa lavorare per problemi, mettere gli alunni di fronte a situazioni sfidanti che richiedono di essere affrontate non semplicemente affidandosi al repertorio delle nozioni acquisite, ma attraverso la riorganizzazione del proprio sapere e la ricerca strategica delle soluzioni adatte.

I Piani di Studio Provinciali definiscono il Profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione, non solo in relazione alle competenze delle varie Aree di apprendimento, ma anche dal punto di vista globale.
Il Profilo prevede infatti competenze di tipo trasversale alle Aree di apprendimento al cui sviluppo partecipano tutti i docenti:

  • competenze cognitive (risolvere problemi, selezionare informazioni, strutturare dati, costruire mappe concettuali, esercitare il giudizio critico)
  • competenze comunicative (utilizzare lingue e linguaggi verbali e non verbali)
  • competenze metodologiche (formulare ipotesi, verificarle, utilizzare strumenti, analizzare dati, pianificare e gestire progetti, valutare situazioni e prodotti, trovare soluzioni)
  • competenze digitali
  • competenze di cittadinanza (il concreto prendersi cura di se stessi, degli altri e dell’ambiente; costruire senso di legalità e sviluppare un’etica della responsabilità; dare un senso positivo alle differenze; valorizzare la dimensione valoriale, identitaria e solidale)
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