Piani di studio SECONDO CICLO
Informazioni sui piani di studio per il secondo ciclo di istruzione, linee guida e quadri orari
Cosa sono
Le Linee Guida provinciali per l'elaborazione dei Piani di Studio di istituto delle scuole del secondo ciclo di istruzione costituiscono il documento di riferimento per la progettazione didattico-educativa delle istituzioni scolastiche della Provincia Autonoma di Trento.
A partire dalle Linee guida le singole istituzioni scolastiche e formative possono esprimere nei propri Piani di Studio d’Istituto le scelte educative e didattiche, adeguandole alle specifiche esigenze derivanti dal contesto territoriale di riferimento della singola scuola.
Le Linee guida rappresentano una misura di accompagnamento e uno strumento operativo, a disposizione delle scuole, per rendere attuali e aderenti alla realtà provinciale principi e contenuti dei piani di studio nazionali.
Le Linee guida provinciali recepiscono le innovazioni in campo metodologico e didattico valorizzando le proposte normative e gli stimoli culturali nazionali ed europei.
Tale documento prende in esame il contesto della realtà trentina mettendone in evidenza le specialità: la conoscenza della storia locale e delle istituzioni autonomistiche, la cultura della montagna e dei suoi valori, l'apprendimento delle lingue straniere europee.
Richiama la struttura del secondo ciclo di studi, prevista dalla legge provinciale sulla scuola, basata sull'unitarietà del curricolo, sottolineando la dimensione formativa dell'orientamento e la sua progettazione educativa e delinea gli ambiti delle competenze di cittadinanza e le modalità di attuazione dell'alternanza scuola-lavoro.
Facendo riferimento all'impostazione della normativa provinciale e nazionale, che esplicita gli obiettivi di apprendimento in termini di competenze declinate in abilità e conoscenze e, coerentemente con i livelli essenziali definiti dalla normativa statale per il riconoscimento dei titoli, vengono fornite indicazioni per sviluppare un curricolo per competenze, prendendo in considerazione il processo valutativo degli studenti, adeguato alle caratteristiche del secondo ciclo di istruzione.
A chi si rivolgono
Le Linee guida provinciali per i Piani di studio si rivolgono ai dirigenti e ai docenti per essere utilizzate nella progettazione, per la sua contestualizzazione e per ispirare curricoli attenti alla realtà sociale e culturale del territorio. Le Linee guida e i Piani di studio provinciali forniscono ai genitori, agli studenti e a quanti interessati, tutte le informazioni necessarie per accedere ai percorsi del secondo ciclo e conoscerne le caratteristiche.
Come sono strutturati
Il secondo ciclo di istruzione della scuola trentina si articola in due bienni e un ultimo anno conclusivo del percorso, per una durata complessiva di cinque anni. L'assolvimento dell'obbligo di istruzione avviene nel primo biennio, caratterizzato in modo unitario per la sua finalità orientativa e formativa. Il secondo ciclo si struttura su "tre gambe" e comprende sia i percorsi quinquennali dei licei e dei tecnici e professionali, sia i percorsi dell'istruzione e formazione professionale della durata di tre o quattro anni. I percorsi liceali, tecnici e professionali si articolano in vari indirizzi di studio. Le Linee guida prevedono lo sviluppo dei Piani di studio in continuità con il primo ciclo e in raccordo con l'Università e il mondo del lavoro.
I Piani di Studio Provinciali definiscono il monte orario annuale di insegnamento delle discipline obbligatorie, comprensive dell’insegnamento di due lingue comunitarie (in prevalenza tedesco e inglese) obbligatorio nel primo biennio per tutti gli indirizzi di studio, come specificato dal
Piano trentino trilingue
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Le scuole possono autonomamente utilizzare in modo flessibile il 20% del monte ore annuale per la personalizzazione dei percorsi di studio, compensando e integrando fra le discipline il monte ore a disposizione.
Nella scuola secondaria di secondo grado il monte ore annuale complessivo d’insegnamento varia a in base ai singoli indirizzi dalle 952 ore fino ad un massimo di 1131 ore per i licei ed è invece di 1041 ore complessive per ogni indirizzo tecnico e professionale.
Il primo biennio presenta per tutti gli indirizzi un monte ore comune e anche la maggioranza delle discipline sono comuni per favorire l'aspetto orientativo e consentire eventuali passaggi da un corso di studi ad un altro.
Le singole scuole nel proprio Progetto d’Istituto possono introdurre nuove discipline, purchè previste fra quelle indicate a livello nazionale, e potenziare o compensare in modo flessibile le materie di insegnamento per adeguarle agli specifici bisogni del contesto e alle caratteristiche del proprio curricolo. La progettazione tiene conto delle esigenze organizzative e delle risorse disponibili.
Quando
A seguito dell'emanazione della Legge provinciale sulla scuola del 7 agosto 2006, n.5 e delle Indicazioni Nazionali di riordino dei cicli, le istituzioni scolastiche hanno introdotto i nuovi quadri orari definiti dal Regolamento stralcio del 2011.
Quale approccio
La didattica proposta nelle Linee guida per l'elaborazione dei Piani di Studio di istituto è quella che si basa sulle competenze, promuovendo approcci non puramente teorici, ma anche operativi alla conoscenza, valorizzando l’esperienza, la scoperta, l’apprendimento collaborativo e la consapevolezza del proprio modo di apprendere.
La scelta del curricolo per competenze fa riferimento alla "competenza" come elemento decisivo per la padronanza di abilità e conoscenze nel processo di apprendimento, consentendo di attivare le risorse interne del singolo studente e di riportare i saperi disciplinari a una visione unitaria.
Lavorare per competenze significa lavorare per problemi, mettere gli alunni di fronte a situazioni sfidanti che richiedono di essere affrontate non semplicemente affidandosi al repertorio delle nozioni acquisite, ma attraverso la riorganizzazione del proprio sapere e la ricerca strategica delle soluzioni adatte. La didattica per competenze comporta il coinvolgimento dello studente anche nella fase valutativa, nell'ottica della padronanza del proprio processo di apprendimento.