Comunicato stampa
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Pubblicato il
Venerdì, 10 Marzo 2017
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Modificato il
Venerdì, 26 Maggio 2017
Il latino evoca un lascito non solo storico, cultuale e linguistico ma anche simbolico: si scrive "latino", ma si legge "italiano, storia, filosofia, sapere scientifico e umanistico, tradizione e ricchezza culturale". È un’antenna che ci aiuta a captare tre dimensioni ed esperienze fondamentali: il primato della parola, la centralità del tempo e la nobiltà della politica.
È partito da questo assioma Ivano Dionigi, autore de "Il presente non basta" (Mondadori), professore di Lingua e Letteratura Latina, presidente della Pontificia Accademia di Latinità, fondatore e direttore del Centro Studi "La permanenza del Classico" e già rettore dell' Università di Bologna, ospite stamattina del Festival delle Lingue promosso da Iprase.
Fra i primi interventi del Festival, stamattina, anche quello di Vera Gheno, docente all'Università di Firenze e responsabile del profilo twitter dell'Accademia della Crusca, che ha parlato di neologismi, innovazione linguistica, social network e linguaggi giovanili. La linguista ha dimostrato che i social network non sono una cosa nuova, ma una rilettura di forme antiche di comunicazione; portando come esempio gli usi grafici delle chat, gli scripta continua, i fonosimboli, i tecnicismi e le parole risemantizzate, Vera Gheno ha spiegato come la lingua che viene utilizzata nel web, nelle chat, in whatsapp sia da considerare come la naturale evoluzione di una lingua che si adatta a condizioni comunicative nuove.
'Istruzione dell'Università e della Ricerca, e si inserisce nel Piano Trentino Trilingue 2015-2020. (at e sm)
Guarda la videointervista a Dionigi: https://www.youtube.com/watch?v=rxPZY2o9jXg&feature=youtu.be
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