Cosa deve fare un insegnante di religione cattolica

Attività individuali e collegiali correlate alla funzione docente

Essere insegnante di religione significa partecipare ad una comunità scolastica e condividere con i colleghi insegnanti la funzione docente, che per il contratto provinciale (art. 23) ha il compito di realizzare “il processo di insegnamento/apprendimento volto a promuovere lo sviluppo umano, culturale, civile e professionale degli alunni, sulla base delle finalità e degli obiettivi previsti dagli ordinamenti scolastici definiti per i vari ordini e gradi dell'istruzione.

La funzione docente si fonda sull'autonomia culturale e professionale dei docenti; essa si esplica nelle attività individuali e collegiali e nella partecipazione alle attività di aggiornamento e formazione in servizio.

Inoltre, in attuazione dell'autonomia scolastica i docenti, nelle attività collegiali,elaborano, attuano e verificano, per gli aspetti pedagogico – didattici, il progetto d’istituto, adattandone l'articolazione alle differenziate esigenze degli alunni e tenendo conto del contesto socio - economico di riferimento”.

Attività individuali e collegiali

In rapporto alla funzione docente, l contratto di lavoro precisa le attività individuali e collegiali degli insegnanti, e quindi in analogia degli insegnanti di religione cattolica, che condividono con i colleghi gli stessi diritti e doveri.

Gli obblighi di lavoro del personale docente sono articolati in attività di insegnamento ed in attività funzionali alla prestazione di insegnamento.

Il dirigente scolastico predispone il piano annuale delle attività che il collegio dei docenti delibera. Con la stessa procedura, la deliberazione del collegio dei docenti sarà modificata nel corso dell’anno scolastico a fronte di successive esigenze.

Nell’ambito del calendario scolastico delle lezioni definito a livello provinciale, l'attività di insegnamento si svolge in 22 ore settimanali nella scuola primaria e in 18 ore settimanali nelle scuole ed istituti d'istruzione secondaria ed artistica, distribuite in non meno di cinque giornate settimanali. Alle 22 ore settimanali di insegnamento stabilite per gli insegnanti della scuola primaria, vanno aggiunte 2 ore da dedicare, anche in modo flessibile e su base plurisettimanale, alla programmazione didattica da attuarsi in incontri collegiali dei docenti interessati, in tempi non coincidenti con l'orario delle lezioni.

È il dirigente scolastico che, tenuto conto degli indirizzi contenuti nel progetto d’istituto e delle aree di utilizzo e delle priorità programmate dal collegio dei docenti nel piano annuale delle attività, organizza i tempi di lavoro del personale docente. A tale scopo il dirigente scolastico, all’inizio dell’anno scolastico, determina per ogni docente un piano di utilizzo delle ore, sentite le eventuali proposte dei docenti interessati.

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